30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Consigliere Paolo Natali
Grazie Presidente. Proprio cinquanta anni or sono, il 25 gennaio del 1959, a soli tre mesi dalla sua elezione, Angelo Roncalli, Papa Giovanni XXIII tra la sorpresa generale, annunciava al mondo la volontà di indire un Concilio Ecumenico per la Chiesa Universale. Mi è sembrato giusto, colleghi, ricordare, sia pure brevemente questo evento, in un consesso laico come il nostro, perché il Concilio Vaticano II è stato, a mio giudizio, un dono dello Spirito, fatto non solo ai credenti cattolici ma a tutti gli uomini di buona volontà. Dopo l'annuncio e la fase preparatoria i suoi lavori durarono oltre tre anni, dall'ottobre del '62 al dicembre del '65. I documenti, quattro Costituzioni, nove Decreti, tre Dichiarazioni, approvati dopo dibattiti e controversie anche accese fra i padri conciliari, produssero grandi riforme nella vita interna della Chiesa, ma innovarono profondamente anche i rapporti tra Chiesa e mondo. Basti pensare per quanto riguarda la dimensione infra-ecclesiale all'impulso dato al movimento ecumenico, alla riforma della liturgia con il superamento della lingua latina e gli altari rivolti all'assemblea, e dall'ecclesiologia di comunione che valorizzava e responsabilizzava il laicato cattolico all'interno di una Chiesa popolo di Dio. Tal ché si può sostenere a ragione che proprio il Concilio abbia dato un decisivo contributo a definire il concetto stesso di laicità. Ma in questa sede è soprattutto opportuno ricordare la Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, "Gaudium et Spes", che ha influenzato in modo determinante l'atteggiamento e i comportamenti di milioni di credenti e non credenti in ogni parte del mondo e che rappresenta a mio giudizio un patrimonio culturale per tutta l'umanità, la cui condizione viene considerata con premurosa partecipazione.
Per dare l'idea, seppure forzatamente sommaria, della ricchezza di questo documento magistrale e più in generale di tutto il Concilio, basti ricordare alcuni dei titoli dei suoi paragrafi: la dignità della persona e della sua coscienza morale, il rispetto e l'amore per gli avversari, il superamento dell'etica individualistica, la responsabilità e la partecipazione, l'essenziale uguaglianza di tutti gli uomini e la giustizia sociale, la legittima autonomia delle realtà terrene, l'aiuto che la Chiesa dà al mondo contemporaneo e quello che ne riceve, la promozione della pace e della comunità dei popoli, la condanna assoluta della guerra e l'azione internazionale per evitarla, temi questi ultimi ripresi dal Papa nella successiva enciclica "Pacem in Terris". Come vedete problemi sempre attuali, trattati con un approccio ed un respiro veramente liberante e stimolante. Personalmente sono in larghissima misura debitore al Concilio della mia formazione di laico credente impegnato nella società. Si è molto discusso, anche in modo polemico, circa la continuità o la discontinuità del Concilio rispetto alla vita della Chiesa e sull'ancor limitata ricezione dell'insegnamento conciliare. Circa il primo aspetto, penso che l'espressione che meglio si presta a descrivere il profilo del Concilio sia "niente di nuovo, tutto nuovo". Per quanto riguarda il secondo, penso che il Concilio sia più che mai attuale, ma che effettivamente esso non venga adeguatamente trasmesso all'interno della comunità ecclesiale, come se fosse considerata a torto ormai superata e frutto ormai acquisito di una stagione passata e non invece un dono da riscoprire con un rinnovato slancio di solidarietà e di fraternità con tutta l'umanità. Grazie.