30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Consigliera Elisabetta Calari
Spiegherò subito di che cosa si tratta. È un emendamento che è stato presentato, ritirato, e poi la settimana scorsa di nuovo presentato a sorpresa. Un emendamento di un articolo di un decreto legge tutto che tratta tutta la materia del lavoro.
Allora io ricordo qui che la legge 104 è la legge quadro sull'assistenza all'integrazione sociale e i diritti delle persone svantaggiate. Presentare un emendamento che inerisce la limitazione degli accessi ai permessi di lavoro dei familiari di persone con disabilità grave credo che sia una misura impropria. Impropria rispetto al tema quindi di questo decreto legge, ma soprattutto nel merito della proposta che è stata presentata. Ricordo che, come dicevo all'inizio, queste limitazioni consistono nella limitazione di accesso a questi permessi per, ad esempio, i genitori di figli disabili, quindi solamente un genitore potrà avere questi permessi. Permessi di lavoro, ricordo. Inoltre vengono limitati ai parenti di secondo grado la fruibilità di questi permessi, mentre ad oggi la legge consentiva di farsi carico in qualche modo anche della cura di familiari disabili fino al terzo grado.
Io credo che sia grave in qualche modo che il panorama culturale da cui nascono questi provvedimenti che, ricordo, fanno riferimento ad una delle colonne portanti del nostro sistema di welfare in materia di disabili e che tra l'altro è stata studiata ad esempio da numerosi paesi europei il contenuto di questa legge. Non mi sconcerta in sé, come dicevo prima, la proposta di modifica legislativa. Ricordo che già nel 2000 questa legge quadro ha subito dei miglioramenti e delle modificazioni. Quello che mi sconcerta è che si vada a trattare una problematica del genere nel quadro di un decreto legge che ha a che fare con tutt'altra materia.
Io credo che rispetto alle famiglie di persone disabili bisognerebbe avere, soprattutto nei confronti di questi genitori, un grande rispetto e che vada riconosciuta in qualche modo la loro grande dignità perché è grazie al lavoro di queste famiglie che questi figli che vengono definiti dalla legge figli disabili, io li definisco dei figli speciali, vivono più a lungo. E va riconosciuta altresì la fatica che questi genitori fanno nel loro crescere questi figli. Chi è genitore può immaginare la necessità ancora più evidente per queste famiglie di conciliare i tempi di lavoro con il tempo per la famiglia. Questo emendamento aggrava la fatica di questi familiari.
È altresì necessario che rimanga l'estensione di questi permessi fino al terzo grado di parentela. Queste famiglie hanno necessità, laddove è possibile, di estendere i carichi di cura di cui necessitano i disabili gravi fino ai parenti di terzo grado. La proposta di limitare al secondo riduce il coinvolgimento della rete familiare, e di conseguenza si riduce l'apporto solidaristico degli stessi componenti. Questi figli hanno necessità di avere un padre e una madre che si possano prendere cura di loro. La limitazione per uno solo ad avere accesso a questi permessi sposta in linea generale il carico di cura solo sulla donna limitando sempre di più la sua condizione lavorativa. Ed è per questo che questo provvedimento incide anche sulle logiche di pari opportunità. Se abusi ci sono, è probabile che in qualche caso vi sia stato abuso nella fruizione di questi permessi di lavoro, non possiamo generalizzare come se si trattasse di un banale caso di assenteismo andando a sacrificare e penalizzare così le famiglie di queste persone in difficoltà. Generalizzando anch'io potrei dire che Brunetta considera i parenti delle persone disabili dei fannulloni. Non si può oltre modo definire, come ha fatto il Ministro, la legge 104 una legge famigerata. Non credo si possa tollerare che un Ministro della nostra Repubblica arrivi a tanto, utilizzi questi termini per leggi che sono degli assi portanti del nostro sistema di welfare, soprattutto in tema di riconoscimenti di diritti e tutele che sono alla base di concetto di dignità della persona. Non vi può essere dignità dove siano calpestati i diritti dell'individuo.
Un'altra nota di carattere politico. Mi pare che anche con questo emendamento il governo alimenti un clima di ostilità sociale, di diffidenza, che non può che generare ulteriori conflitti. Perché si continua a scaricare sulle spalle delle famiglie la difficoltà di bilancio di questo governo? Credo che la politica di tagli scuola, sanità, precari, e adesso i permessi per i familiari di figli disabili, maldestramente camuffata da logica di riforma vada respinta con forza e disvelata nel suo vero intento di logica economicista.
Oltretutto le dimissioni del professor Canevaro dall'osservatorio per l'integrazione scolastica e dal Ministero della pubblica istruzione credo siano un disperato grido di dissenso verso una politica scolastica fatta di tagli, annunci e smentite, rigore, disciplina, ordine, divise, autorità, voto in condotta, bocciatura. Ma credo che qui oggi a essere fortemente bocciata è la politica di questo governo.