30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Consigliere Emilio Lonardo
Grazie Presidente.
Come è già stato ricordato, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo fu approvata a Parigi il 10 dicembre di sessanta anni fa, e fu approvata a seguito delle atrocità della Seconda Guerra Mondiale, che misero in rilievo come i diritti umani fondamentali, potessero essere costantemente messi in pericolo da ideologie basate sulla violenza, e sull'idea della superiorità di uomini, razze o religioni su altri uomini, altre razze e altre religioni.
La dichiarazione, che si ricollega a precedenti documenti di grande valore come la prima parte della dichiarazione di dipendenza degli Stati Uniti d'America.
Alcuni dei primi emendamenti alla costituzione americana, e la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino ad opera dell'Assemblea Nazionale costituente della Francia post-rivoluzionaria, individua diritti universali nell'essere umano, indipendenti, cioè, dal tempo e dal luogo, acquisiti dall'essere umano al momento stesso della nascita, diritti ad un tempo naturali e razionali, perché gli unici in grado di garantire pace, sicurezza e benessere alla società umana.
Questi diritti fondamentali, cioè non trattabili, non cedibili dalle comunità umane per motivi di ordine economico, o per interessi propri degli stati.
Questi diritti comportano un grande coraggio e un grande senso di responsabilità da parte dei singoli esseri umani, che hanno il compito, collettivo ed individuale, di praticarli, di difenderli, di tutelarli, non solo per se stessi ma anche per gli altri esseri umani che ne fossero stati privati.
Non esistono - dunque - stati, società, comunità etniche e movimenti religiosi che possano pensare di essere esclusi dal rispetto di questi elementari diritti connaturati alla vita umana.
La valutazione di questi diritti come diritti propri di una determinata cultura storico - geografica, lascia spazio ad ogni abominio e ad ogni sopruso, anche nel futuro della storia umana.
Non è l'Occidente, non sono il XIX ed il XX secolo ad aver creato questi diritti, ma è la nascita umana e l'appartenenza comune alla nostra specie, che ne determina il valore.
In altri tempi storici e in altre regioni geografiche, molti di questi diritti, sia pure non compiutamente come nella dichiarazione del 1948, sono stati proposti come esempio di buon governo dei popoli.
Non mancano casi nella Grecia Antica; nei testi vedici dell'India; nell'opera dei grandi sovrani illuminati a Oriente e a Occidente nell'anelito all'indipendenza e alla democrazia di molti popoli soggetti alla tirannide o all'occupazione straniera.
Per questo motivo proprio quest'anno nella migliore tradizione di questo Comune, il Consiglio Comunale ha attribuito la cittadinanza onoraria al Dalai Lama e a persone così lontane geograficamente da noi, ma portatori coraggiosi di quei diritti contenuti nella dichiarazione universale.
Un'ultima osservazione. Non esistono diritti senza doveri. Non esiste la pienezza dei diritti fondamentali senza un'assunzione chiara e individuale di responsabilità. Il diritto implica responsabilità e senso del dovere, da Mazzini a Ghandi, da Perirle a Jefferson, il richiamo alla responsabilità è decisivo nel trattare la questione dei diritti.
La natura umana ci consacra diritti inalienabili, ci pone però assieme, sulle spalle, il peso di una grande responsabilità verso gli altri.
Nella prima lettera ai Corinzi, Paolo di Tasso scrive: "Queste Dunque sono le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e l'amore, ma di esse la più grande è l'amore". Come Paolo nella predicazione fissa tre parole chiave, fede, speranza e amore, ma individua nell'amore la pietra su cui si basa tutto il suo messaggio religioso e sociale, così la rivoluzione francese affida alla storia politica e umana dell'uomo altre tre parole: libertà, uguaglianza e fratellanza.
Anche qui io credo che la pietra su cui si basa tutto, sia la fratellanza, quello spirito di fratellanza di cui parla il primo articolo della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, approvata appunto 60 anni fa e che assomiglia a una versione laica e antica della parola amore.
Grazie.