30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Presentato da Teresa Marzocchi, Consigliera del Gruppo PD
Approvato dal Consiglio comunale
Teresa Marzocchi, Consigliera del Gruppo PD, interviene ad inizio seduta e presenta un OdG
ORDINE DEL GIORNO SULLA SITUAZIONE DELLE CARCERI BOLOGNESI E SUL FUTURO DEL GARANTE DELLE PERSONE PRIVATE DELLA LIBERTA' PERSONALE PRESENTATO DALLA CONSIGLIERA MARZOCCHI
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA
CONSIDERATO CHE
le strutture di detenzione poste nel territorio della città si trovano in una situazione difficile soprattutto a causa della carenza di personale, del sovraffollamento, dell'insufficienza delle risorse, della difficoltà di allacciare rapporti solidi con il territorio;
l'art.16 del disegno di legge cosiddetto "Codice delle Autonomie" prevede la soppressione della figura del difensore civico comunale e la possibilità di trasferirne le funzioni ad un difensore civico territoriale istituito dalla Provincia, e che questa previsione potrebbe essere estesa anche alla figura del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Bologna, in scadenza nel luglio 2010;
RECEPISCE
Il documento allegato "Riflessione e proposta sulle carceri bolognesi" preparato dalla Commissione consiliare politiche sociali del Comune di Bologna e dal Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, discusso e modificato insieme alla Commissione politiche sociali della Provincia di Bologna nella riunione congiunta del 15 febbraio 2010;
INVITA
Il Commissario governativo che si appresta ad assumere le funzioni di amministrazione del Comune di Bologna:
- a tenere conto delle osservazioni e delle proposte contenute nel documento sopra citato;
- ad individuare le forme più idonee affinché alla città venga assicurata la continuità del lavoro del Garante anche durante la fase di commissariamento, intraprendendo le iniziative considerate più opportune, anche in relazione della data del voto amministrativo, ad evitare interruzioni dell'attività dell'Ufficio;
La Provincia di Bologna a intraprendere il percorso di istituzione di un Garante territoriale dei diritti delle persone private della libertà personale, che agisca su base provinciale in conformità con le nuove previsioni di legge e possa proseguire l'esperienza del Garante comunale senza disperderne il patrimonio di relazioni ed esperienza maturato negli scorsi cinque anni.
Presentato da Teresa Marzocchi
Sottoscritto da Sergio Lo Giudice
RIFLESSIONE E PROPOSTA SULLE CARCERI BOLOGNESI
La situazione della Casa Circondariale della Dozza va inserita in un contesto più ampio di sovraffollamento e di crisi del sistema penitenziario, ma va sottolineato che la Regione Emilia-Romagna ha l'indice più alto di sovraffollamento carcerario di tutto il territorio nazionale.
Secondo l'analisi fatta la gravissima situazione in cui versa la Casa Circondariale di Bologna è determinata da questi fattori:
a) numero dei detenuti presenti, ampiamente superiore alla capienza regolamentare di tale struttura (480 persone), ormai stabilmente vicino a 1200, che limita lo spazio vitale oltre i parametri stabiliti dalle convenzioni internazionali;
b) numero di detenuti definitivi presenti in una Casa Circondariale, pari a 340 persone, di cui molte con pene significative;
c) presenza del 64% di detenuti stranieri di 52 nazionalità diverse, con tutte le problematiche connesse alla diversità linguistica, culturale, religiosa, all'assenza di relazioni familiari e sul territorio per effetto della condizione di irregolarità che contraddistingue la quasi totalità degli stessi;
d) presenza del 30% di detenuti con problemi di tossicodipendenza con tutte le problematiche connesse di tipo psicologiche, psichiatriche e sanitarie;
e) presenza di 2/3 della popolazione detenuta in attesa di definizione della propria situazione giudiziaria e con una movimentazione nell'anno 2009 di circa di 3500 persone che rende difficilissimo il lavoro del personale;
f) presenza di un reparto di Alta Sicurezza femminile carente sotto il profilo-igienico sanitario e caratterizzato da una ancora più marcata mancanza di opportunità trattamentali per donne che già subiscono un trattamento differenziato in ragione del titolo di reato contestato e di cui la Garante delle persone private della libertà personale ha chiesto al DAP la chiusura;
g) presenza in carcere delle detenute madri, criticità in ordine alla quale sarebbe opportuno che gli EELL individuassero una struttura che consenta, in assenza ancora della più volte annunciata legge in materia, di ricoverare donne con prole inferiore ai 3 anni, evitando il permanere all'interno del carcere di bambini;
h) difficile gestione dei cd. "nuovi giunti", ai quali deve essere assicurata separatezza nell'allocamento per consentire lo screening efficace delle malattie infettive, e del reparto infermeria, sempre in conseguenza del sovraffollamento;
i) degrado delle condizioni di vita delle persone detenute, che restano anche per 20 ore su 24 chiusi in spazi angusti; con aumento delle patologie collegate ad una privazione della libertà personale che si svolge in violazione di quanto stabilisce l'Ordinamento penitenziario;
j) progressiva riduzione dell'attività scolastica all'interno della struttura per effetto dei tagli all'organico e ritardi nell'assegnazione dei docenti con grave danno di apprendimento ed integrazione per la popolazione carceraria tutta ed in particolare quella immigrata presente in alta percentuale;
k) progressiva riduzione delle opportunità lavorative in ragione della riduzione dei fondi destinati per il lavoro intramurario (solo 121 detenuti su 1200 svolgono i cd. lavori domestici, peraltro con un turn-over che mortifica le pressanti richieste di lavoro da parte dei detenuti, aumentando il livello di disagio collettivo);
l) difficoltà lavorative ulteriori per i problemi che sta incontrando la tipografia interna al carcere, unica lavorazione continuativa che sta avendo un significativo rallentamento di commesse;
m) carenza di personale di sorveglianza e dell'area educativo-trattamentale, e di personale specialistico (psicologi, psichiatri e mediatori soprattutto socio-sanitari) e dell'area direttiva ed amministrativa;
n) progressivo taglio dei fondi destinati alla struttura da parte del Ministero della Giustizia, nonostante alcuni interventi siano stati possibili per effetto dell'ordinanza sindacale del 5/12/2007 prot. P.G. n.286677 in materia igienico-sanitaria;
o) precarie condizioni strutturali con degrado complessivo della struttura per la mancanza di congrui interventi, anche di manutenzione ordinaria, come peraltro evidenziato anche dalla relazione dell'ultima visita ispettiva dell'Ausl di Bologna in data 22 dicembre 2009;
p) significativa contrazione nella concessione delle misure alternative sul territorio della città, secondo i dati forniti dall'Amministrazione penitenziaria, non solo per effetto degli interventi normativi in tema di sicurezza, ma anche per una riduzione dei provvedimenti concessori seppur in presenza di un evidenziato miglioramento del servizio fornito dall'ufficio dell'esecuzione penale e dal soddisfacente risultato, in termini di riabilitazione delle persone condannate e riduzione della recidiva, ottenuto con le misure alternative alla detenzione.
Per dare un primo riscontro favorevole a questa situazione potrebbe essere utile:
1. creare i presupposti perché possa aumentare la concessione delle misure alternative anche in considerazione che il tessuto istituzionale e sociale del territorio bolognese ha mostrato in questi anni la sua notevole capacità di attivarsi per offrire opportunità di recupero e reinserimento sociale ai detenuti attraverso percorsi di accoglienza, formazione, reinserimento socio-lavorativo;
2. impegnarsi per evitare la contrazione e/o il ritardo della proposta formativa scolastica all'interno della casa circondariale;
3. dare continuità e regolarizzare l'utilizzo della struttura esterna di accoglienza per detenute madri in attesa dell'opportuno intervento legislativo in materia;
4. attivare gli EELL e la Regione perché, sul versante occupazionale, mettano in atto una verifica delle reali opportunità di lavoro che il territorio può offrire, sia dentro che fuori dal carcere, e che gli inserimenti lavorativi possano essere preceduti da interventi di formazione finalizzati con garanzie per le realtà produttive coinvolte e per le persone detenute che hanno bisogno di uscire dalla logica meramente assistenziale della borsa-lavoro;
5. dar corso agli importanti progetti di apicoltura che sono allo studio, all'apertura di una officina all'interno dell'istituto e favorire la committenza degli EELL per le attività della tipografia interna;
6. dare continuità ai percorsi di formazione ed al progetto per operatori ecologici attualmente in fase di sperimentazione;
7. regolarizzare e dare continuità alla estensione del diritto all'accesso alle eccedenze agricole anche agli Istituti di Pena (reg. CE n.1234/2007 art. 103) così come sperimentalmente ora in funzione con coordinamento dell'ASP Poveri Vergognosi;
8. facilitare l'individuazione degli interlocutori per la fruizione di servizi da parte delle persone detenute in ragione dell'avvenuto decentramento ai Quartieri in materia dei servizi alla persona (Quartiere Navile, ASP Poveri Vergognosi), e per la gestione delle scarse risorse;
9. impegnarsi per evitare la contrazione delle attività trattamentali in senso lato, con particolare riferimento alla messa in discussione, per carenza di fondi, anche delle diverse esperienze teatrali (Billi, Gruppo Elettrogeno, La città invisibile) che hanno cercato di proporre un progetto articolo di intervento in carcere, a cui sino ad oggi gli enti locali, in sinergia con le fondazioni, erano riusciti a far fronte;
10. monitorare il passaggio della Medicina penitenziaria al Servizio Sanitario regionale nei risultati che non appaiono ancora in sintonia con la necessità di raggiungere l'equiparazione assistenziale dei cittadini detenuti a quelli liberi, anche per il sovraffollamento che impedisce una piena attuazione della riforma e la congruità numerica del personale rispetto alle effettive presenze;
11. garantire una adeguata formazione del personale sanitario che necessità di essere preparato allo specifico ruolo da ricoprire anche per poter far fronte ad una popolazione che aumenta le proprie richieste di intervento in ragione del peggiorare delle condizioni di vita detentive;
12. favorire la presa in carico differenziata delle persone detenute con problemi psichiatrici e di tossicodipendenza (circa 300 persone) soprattutto con riferimento all'inserimento in programmi terapeutici in comunità che sono resi più difficoltosi sia per la carenza di risorse sia per la presenza imponente di tossicodipendenti stranieri irregolari;
13. sostenere l'intervento del volontariato che sopperisce alla carenza di risorse e provvede a soddisfare le esigenze elementari di vita di una popolazione poverissima ( dall'abbigliamento ai prodotti igienici), nonché della società civile che risponde ripetutamente alle richieste di aiuto per il carcere. Rendere continuativa ed estendere l'assegnazione in gestione all'associazione AVOC di immobili per i parenti di persone detenute che vengono da altre aree del territorio, al fine di mantenere legami familiari.
La situazione del Carcere Minorile del Pratello ha messo in evidenza una migliore condizione logistica anche se permangono difficoltà inerenti la carenza di personale, la decurtazione delle risorse per le attività trattamentali, l'integrazione fra interventi sanitari ordinari e specialistici, la progettualità finalizzata all'integrazione sociale e lavorativa degli ospiti.
A tal proposito e per migliorare la situazione sarebbe opportuno rendere possibili le seguenti azioni:
1. potenziare la presenza di personale (polizia penitenziaria, educatori, mediatori) per permettere l'effettiva presa in carico degli minori accolti in altissima percentuale stranieri;
2. favorire ulteriori azioni di integrazione degli interventi sanitari (medicina di base, specialistica, psicologi) presenti all'interno della struttura;
3. potenziare i rapporti con le amministrazioni locali (anche regione) per poter avviare e/o tenere in vita progettazioni importanti per l'effettiva proposta di percorsi riabilitativi;
4. sollecitare iniziative che favoriscano una maggior presenza di forme di volontariato per le diverse necessità dei minori presenti in struttura;
5. dare continuità alle importanti esperienze teatrali ed agli interventi di formazione sostenuti in precedenza dall'Amministrazione Provinciale.
Quanto sopra esposto per mettere in evidenza che il permanere di tale situazione pregiudica la possibilità di adempiere al mandato istituzionale e costituzionale corrispondente alla funzione rieducativa della pena con il conseguente rischio di una trasformazione del luogo di pena, nelle condizioni date, in un mero contenitore di persone senza speranza, con conseguenze allo stato non prevedibili e sicuramente non adeguate al mandato applicativo dei principi costituzionali.
Si segnala anche che l'Ufficio del Garante delle persone private della libertà personale è in carica fino a luglio 2010; essendo tale nomina demandata al consiglio comunale, in mancanza di opportuni interventi, si potrebbe correre il rischio di una vacanza della funzione che potrebbe vanificare il lavoro di cinque anni di un ufficio di nuova costituzione che si è dimostrato importante punto di riferimento per il mondo penitenziario non solo locale.
Approvato nella seduta di Consiglio del 15 febbraio 2010
22 voti favorevoli (P.D. - I.D.V.)
5 astenuti (P.D.L.)
1 non votante (GRILLO)
assenti (SIN.BO - RIF.CO - ALF.CA - BO.CAP - GUAZ.BO - LEGA N.)