
30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Simona Lembi sull'episodio di vandalismo ai danni della lapide ricordo del partigiano Giancarlo Romagnoli
Nazario Sauro Onofri, partigiano, giornalista, bologneseSimona Lembi ricorda una storica figura della storia locale
Una onorificenza non dovuta, Paride MoriLeonardo Barcelò sul caso del bersagliere della Repubblica di Salò
Lino "William" Michelini, la Resistenza a Bologna ha il suo nomeSimona Lembi ricorda in Aula la figura del presidente Anpi appena scomparso
Addio a Gina NegriniRossella Lama ricorda la partigiana e artista bolognese
Commemorazione di Adelia CasariL'intervento della consigliera Maria Raffaella Ferri, presidente della commissione consiliare delle Elette, a commemorazione della ex partigiana Vinka Kitarovic, capitano della lotta di Resistenza.
In allegato, comunicati dell'ufficio stampa del Comune e una breve rassegna stampa.
"Il 26 dicembre scorso è morta all’età di 86 anni Vinka Kitarovic, la partigiana che per il ruolo avuto durante la Resistenza ottenne il riconoscimento militare di “capitano”. Era nata in Croazia, a Sibenik (Sebenico) il 5/4 1926; quando da giovane studentessa liceale vide la violenza e la brutalità rivolta alla popolazione civile dai fascisti italiani sbarcati nella sua città, iniziò l'attività politica, aderendo all’Unione della gioventù comunista del suo Paese. Fu arrestata dalla polizia nel 1942, a 16 anni, e deportata in Italia, insieme a due compagne, fu rinchiusa in un Istituto per la rieducazione dei minorenni, proprio qui a Bologna, in Via della Viola. Entrò in contatto con la Resistenza e, quando riuscì a scappare dalla prigione, durante un bombardamento, nell'ottobre del 43, si unì ai gruppi partigiani e divenne staffetta della 7° brigata GAP, assumendo il nome di battaglia di “Lina”. Operò fra Bologna e Modena, dove fu incaricata dal Comando Unico Militare dell'Emilia Romagna d' individuare la dislocazione dei mezzi corazzati e delle postazioni tedesche, con il compito di accompagnare i soldati alleati, paracadutati nella zona, e di smistare gli ordini alle varie brigate, con cui teneva i collegamenti.
Vinka ora faceva parte della Presidenza provinciale dell’ANPI di Bologna ed amava testimoniare la sua esperienza di partigiana soprattutto ai giovani e nelle scuole, sottolineando in particolare il ruolo delle donne, la loro passione, il loro impegno, il sacrificio, anche della vita, per un ideale di libertà, per un futuro di giustizia. A questi incontri Vinka si presentava non come un'eroina, ma come semplice testimone dell'insopprimibile volontà di combattere la violenza ed il soppruso, in tutte le sue forme. In un'intervista, registrata nel docufilm “La mia bandiera – La Resistenza al Femminile” , promosso fra gli altri anche dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Bologna , Vinka ebbe a dire “ il coraggio è solo questo: vincere la paura nel momento adatto. Se il movimento partigiano ha potuto andare avanti è perchè c'erano delle donne a fianco degli uomini, non solo come staffette, come Irma Bandiera, che ha pagato con la vita il suo coraggio, ma anche quelle donne che non sono state combattenti, ma che erano indispensabili, che erano lì, che erano infermiere, che ti aiutavano in tutti i modi, che ti ospitavano a casa loro... ed il pericolo era grandissimo”. Una donna di coraggio, dunque capace di riconoscere e di essere riconoscente per il coraggio ordinario delle tante donne protagoniste silenziose e perlopiù sconosciute della Resistenza civile e della lotta di Liberazione del nostro Paese.
Una grande donna da ricordare; la ricorderemo con riconoscenza".