30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Consigliere Sergio Lo Giudice
Grazie Presidente.
Oggi ricorre come ogni anno la giornata mondiale di lotta all'Aids.
Il tema di quest'anno è fermiamo l'Aids, guidare, responsabilizzarsi, attivarsi, è il motto che la For Aids Campagne rivolge ai Governi del mondo affinché la politica assuma la leadership necessaria a mantenere gli impegni assunti.
La conferenza programmatica dell'Ungas, l'assemblea generale dell'ONU sull'Aids del giugno scorso, in cui l'Italia non ha neanche presentato il proprio report sullo stato di avanzamento delle politiche antiaids nel Paese, ha dato indicazioni su come rafforzare le strategie antiaids.
In agosto la diciassettesima conferenza mondiale sull'Aids di Città del Messico, ha denunciato il forte aumento del contagio nel mondo, anche in Europa, in Italia il numero dei nuovi casi ha ripreso a crescere a gran ritmo e ha chiesto ai Governi uno sforzo straordinario.
Una risoluzione del Parlamento Europeo del 20 novembre scorso ha invitato agli Stati membri a formulare una strategia sull'Hiv al fine di promuovere la diagnosi precoce, intervenire con intervenire mirati sui gruppi più vulnerabili, garantire l'assenza di discriminazioni contro le persone che vivono con l'Hiv, rafforzare le campagne di prevenzione e la sperimentazione.
Purtroppo l'Italia sembra voler ignorare questi appelli, né i risultati delle assemblee citate hanno avuto alcuna conseguenza nel nostro Paese. L'Italia nel 2001 aveva firmato una dichiarazione del millennio delle Nazioni Unite impegnandosi ad arrestare la diffusione del virus Hiv e a estendere entro il 2010 a tutti i malati l'accesso a cure e servizi sanitari.
Ebbene, l'unica iniziativa dei rilievo degli ultimi otto anni in Italia è stata una campagna di informazione e prevenzione lanciata nel 2007 dal Ministro Livia Turco che interrompeva anni di silenzio e dal silenzio è stata seguita.
Si continua a trascurare qualsiasi informazione sull'uso del preservativo, con un'incidenza negativa soprattutto sul contagio delle donne all'interno delle famiglie, dove l'ultima rilevazione statistica ha registrato un calo del 6% dell'uso del preservativo e ricordo che il numero delle donne colpite per contagio eterosessuale è molto superiore a quello degli uomini, il che la dice lunga.
Le persone sieropositive sono ancora esposte ad atti di discriminazione da datore di datori di lavoro, istituzioni e persino dal personale medico.
In Italia la legislazione sulle droghe è in netto contrasto con la politica di prevenzione europea e questo produce marginalizzazione, carcerazione, rischio di contagio di Aids ed epatite.
Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, in Italia oggi ci sono 120 mila persone sieropositive, di cui 23 mila con diagnosi di Aids, un numero alto a fronte dei 58.400 casi di Aids registrati in Italia negli ultimi tre decenni e dei 35.300 decessi nello stesso periodo.
Il prolungamento della vita dovuto al successo delle terapie è anche retrovirali, infatti, è un dato acquisito.
Nel 2007 ci sono stati 190 decessi, a fronte dei 4581 del 1995, ma questo e qua sta il punto dolente, non incide sull'aumento del numero di nuove infezioni che ammontano a quasi 4 mila l'anno.
Diminuiscono i tossicodipendenti, aumentano i casi per via sessuale, che dal 1997 ad oggi sono passati dal 20,7% del totale al 43,7% del totale per contatti eterosessuali e dal 15 al 22% per contatti omo- bisessuali.
L'Emilia Romagna rimane la quarta Regione italiana per numero di contagi con il 10% del totale dopo Lombardia, Lazio e Toscana.
Qui in Regione voglio ricordare secondo il rapporto Aids appena pubblicato dall'Assessorato Regionale alla Salute, nel 2007 si sono registrati 120 nuovi casi di cui 23 solo a Bologna.
Ma il dato più inquietante è che più del 50% delle persone scoprono di essere sieropositive solo al momento della diagnosi di Aids, segno di una bassa percezione del rischio e di uno scarso utilizzo del test, a cui in Italia si sottopone, si è sottoposto anche solo una volta solo il 30% della popolazione contro percentuali del 60% di altri Paesi Europei.
Questi dati ci dicono che non è possibile abbassare la guardia. Facciamo in modo che anche a livello locale la politica sappia svolgere il suo ruolo di guida, in un generale processo di responsabilizzazione e per l'attivazione di pratiche concrete. Grazie Presidente.