Grazie Presidente. Devo dire che, riguardando un po’ i lavori del Consiglio Comunale, è dal primo anno, quindi dal 2011, che tutti i gruppi consiliari hanno affrontato il tema della prevenzione dei rischi dell’amianto nella nostra città. Un tema che come lei ha ricordato nell’inizio seduta è decisamente legato ai rischi dei processi lavorativi ma riguarda anche la cittadinanza tutta. Molti sono stati gli interventi dei Consiglieri del Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, SEL, Lega, molti gli ordini del giorno e anche le iniziative della Consigliera Lucia Borgonzoni, PDL, e quindi hanno promosso o sottoscritto molti di questi interventi.

Il filo conduttore di questi interventi è un filo che riguarda il tema ambientale, e quindi la presenza dell’amianto negli edifici, nel suolo, nei processi lavorativi, nelle condotte idriche e non solo. L’idea quindi che è stata concretizzata è di un comune che sia dotato di un piano per lo smaltimento e la sostituzione dell’amianto presente nella propria città, è quanto tra l’altro viene oggi dibattuto in queste settimane in Conferenza Stato – Regioni, cioè proprio quello di promuovere con una maggiore efficacia e celerità la sostituzione della presenza di amianto sul territorio nazionale con un forte coinvolgimento anche dei comuni. Il Comune di Bologna ha adottato questo piano comunale, cosa importante che forse potrebbe essere anche presa ad esempio da altri comuni, perché essa comporta per esempio anche tutto il monitoraggio, un’attività di monitoraggio dei siti nei quali esso è presente e delle modalità – ad esempio – per lo smaltimento dei rifiuti nel nostro territorio. Poi però a mio parere quello che abbiamo bisogno di fare è quello di prendere in considerazione i temi che riguardano la salute, anche perché noi abbiamo appreso in questi giorni, e ringrazio anche io la stampa per lo spazio che ha dedicato, almeno alcune testate lo hanno fatto, a questo tema, tra l’altro di non facilissima trattazione anche per gli aspetti tecnici e sociali che emergono. Dicevo, in questi giorni oltre alla stampa anche i sindacati, in particolare la CGIL, ma il piano nazionale della salute a cui facevo riferimento è promosso da CGIL e CISL UIL, hanno portato l’attenzione al tema dando anche una priorità che riguarda la collaborazione con l’A.S.L. di Bologna, e cioè il fatto che dagli studi sulla mortalità d’amianto, noi ne abbiamo due in particolare, quello relativo alle ex officine Casaralta che riguarda 125 lavoratori e alle ex OGR 168 vittime, i dati che ci dicono che nei prossimi otto – dieci anni probabilmente i decessi dovuti a mesotelioma potrebbero essere in aumento. Io penso che nella Commissione del 22 – mi sembra – di gennaio di quest’anno svoltasi qui in Comune, tra l’altro voglio citare anche l’attività della Presidenza del Consiglio come ho detto oggi, ma anche della Commissione IV oltre che della III Commissione, noi abbiamo bisogno di dare un impulso a strutturare meglio questi percorsi di prevenzione e di salute. Lo dico perché in effetti l’Agenzia regionale per la salute ha già molti dati e anche perché è attivo uno sportello, ma la particolarità di questo tema è che le persone esposte all’amianto, cittadini o lavoratori, in verità hanno bisogno di essere seguiti per un periodo abbastanza lungo di tempo. Questo percorso quindi, che riguarda chi è stato esposto al rischio e i suoi familiari, quindi persone familiari, va strutturato come presa in carico ai fini preventivi e ai fini della cura, anche per fare in modo che le protezioni non dipendano dai settori, dai tipi di contratto e dalla tipologia di lavoro dipendente o meno. Mi auguro che la Commissione possa lavorare anche sul tema di incentivare percorsi di salute. Grazie.