30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Rossella Lama, Consigliera del Gruppo PD, interviene ad inizio seduta
Grazie, Presidente.
Questo intervento è relativo a un rapporto che sta diventando molto complesso fra molte famiglie bolognesi che stanno utilizzando la collaborazione delle assistenti famigliari e che risultano, in quanto tali, veri e propri datori di lavoro per le badanti.
Vorrei portare il caso concreto di una nostra concittadina che in verità riguarda ormai moltissime famiglie e moltissimi anziani.
Nel mese di settembre 2009 questa famiglia bolognese ha presentato allo Sportello Unico per l'immigrazione una dichiarazione di emersione di lavoro irregolare di una straniera, addetta all'attività di assistenza nei confronti del padre anziano, quasi novantenne, invalido civile, con diritto di accompagnamento.
Nella domanda di emersione veniva indicato, come prescritto dal Decreto Legge, sia il numero di ore di lavoro che il livello contrattuale previsti per la lavoratrice. Si allegava, tra l'altro, la ricevuta di cinquecento euro richiesti quale una tantum e destinati a rimanere comunque allo Stato nel caso la domanda di regolarizzazione della cittadina straniera non andasse a buon fine.
Ebbene, ad oggi, siamo nel febbraio 2010, nulla ancora si sa rispetto alla soluzione positiva o meno della richiesta di regolarizzazione. In verità, nel mese di gennaio, l'INPS con un atto d'incredibile solerzia e velocità ha inviato il bollettino per il pagamento dei contributi INPS a far data dal primo luglio 2009: in verità più di sette mesi di contributi previdenziali, pur non sapendo ancora se la lavoratrice sarebbe stata regolarizzata o meno.
Nelle ultime righe della richiesta dell'INPS si ricorda che il pagamento dei contributi non può in alcun modo essere considerato come accettazione della domanda di emersione ma non si accenna assolutamente a eventuali rimborsi da parte dello Stato nel caso in cui la domanda sia respinta dallo Sportello Unico per l'immigrazione. Ne consegue che molte famiglie italiane e molte famiglie bolognesi contribuenti sono tenute a corrispondere all'INPS i contributi prima ancora della sottoscrizione del contratto di soggiorno e della relativa denuncia di assunzione della lavoratrice. Tale corresponsione potrebbe essere a fondo perduto nel caso che lo Sportello Unico, lo ribadiamo, non accettasse la domanda di regolarizzazione. A questo punto ci sorgono spontanee alcune domande: gli anziani che vivono soli e senza il sostegno di un familiare, spesso in condizioni economiche non floride, come possono fare fronte all'esosità di uno Stato che chiede denaro in anticipo senza offrire garanzie di restituzione nel caso che le pratiche non vadano in porto? Sono forse modalità che rispondono alle politiche di welfare di uno Stato moderno? È forse questo un metodo che può garantire ai cittadini una vecchiaia serena anche in condizioni fisiche precarie e favorire l'attività di assistenza che permette di chiudere la vita con la maggiore dignità possibile?
Ringrazio per l'attenzione.