30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Consigliere Emilio Lonardo
Grazie Presidente.
Oggi si è aperto uno dei peggiori momenti della storia, uno dei più squallidi processi dei tempi moderni in cui una leader politica viene messa sotto accusa di una cosa che evidentemente non ha commesso, viene messa sotto accusa in modo pretestuoso. Dopo essere stata, come lei ha ricordato, per diciannove anni, in carcere o agli arresti domiciliari, dopo che le è stato impedito di raggiungere suo marito che stava morendo in un altro Paese, in un Paese Europeo, perché sennò non sarebbe potuta ritornare in Birmania, nel suo Paese, questa persona, questa straordinaria persona è sottoposta a un processo vile con accuse palesemente infondate, un processo che si svolge a porte chiuse come nei peggiori regimi della storia, senza giornalisti, senza testimoni, senza garanzie processuali.
Questa persona, Aung San Su Kyi, sulla cui figura non mi soffermo perché è stata oggetto di diversi interventi e iniziative in questo Consiglio Comunale, è una cittadina onoraria di questa città. Noi sappiamo che il valore giuridico a livello internazionale della cittadinanza onoraria non è perfettamente identico alla cittadinanza vera di un Paese ma da un punto di vista simbolico nulla la fa diversa da ogni cittadino bolognese e io credo che la nostra comunità, la comunità di Bologna, che ha deciso di dare quest'onorificenza ad Aung San Su Kyi, onorificenza che viene riservata a pochi, anche in questo mandato credo solo a quattro persone è stata concessa, credo che la città di Bologna, la nostra comunità, debba non rassegnarsi a quello che sta accadendo in un Paese lontano come la Birmania e non debba considerare Aung San Su Kyi semplicemente uno dei tempi, dei troppi, leader politici vittime di soprusi da parte di regimi dittatoriali e brutali ma debba veramente considerarla una di noi, una cittadina bolognese e fare tutte quelle cose che le nostre amministrazioni, la nostra collettività, farebbe per un cittadino bolognese imprigionato in modo ingiusto, palesemente ingiusto, sottoposto a un giudizio senza possibilità reale di difesa, senza un controllo da parte dell'opinione pubblica come avviene in tutti i Paesi democratici dove vigono i diritti civili.
Io credo che noi dobbiamo dare una risposta più avanzata a quella della semplice solidarietà, attraverso i nostri organi istituzionali, partendo da questo Consiglio Comunale, dobbiamo imporre al governo, alle altre istituzioni, alle istituzioni internazionali di cambiare marcia sulla Birmania perché dopo quasi un anno e mezzo quello che arriva, quello che ritorna, alle istituzioni internazionali da parte di questo vergognoso, che è quello birmano, è soltanto un'indegna presa per i fondelli. Tutto il dialogo risposto dalle Nazioni Unite, tutto il dialogo richiesto dall'Unione Europea con i loro rappresentanti speciali, si sta risolvendo in un'incredibile presa in giro delle istituzioni internazionali e tutto questo non è più tollerabile se queste istituzioni internazionali vogliono avere ancora un minimo di credibilità. Ho quindi proposto e presentato un ordine del giorno che è stato firmato da tutti i Consiglieri presenti al momento in aula, se n'è aggiunto uno e gli chiederò di firmarlo, che proponga messo ai voti senza discussione prima delle altre delibere e ordini del giorno in modo da poterlo rapidamente far diventare operativo. Lo leggo "il Consiglio Comunale di Bologna, di fronte all'arresto della cittadina onoraria di Bologna Aung San Su Kyi, leader dell'opposizione democratica in Birmania e premio nobel per la pace, avvenuto a pochi giorni dalla scadenza dei suoi arresti domiciliari durati anni e di fronte al processo senza garanzie democratiche e a porte chiuse apertosi oggi nei suoi confronti a fronte di accuse chiaramente pretestuose, richiamati i suoi precedenti ordini del giorno di sostegno all'opposizione democratica birmana e alla protesta pacifica del popolo e della comunità monastica di quel Paese contro la brutale dittatura della Giunta militare, chiede al governo italiano di svolgere un'immediata azione sugli organismi internazionali e sull'Unione Europea perché siano poste in atto tutte le azioni necessarie a liberare definitivamente Aung San Su Kyi e a impedire le costanti e brutali violazioni dei diritti umani in Birmania; di sensibilizzare i governi di India e Cina - principali partner commerciali della Birmania - perché favoriscano la fine della brutale dittatura militare in quel Paese; di porre in essere tutte le azioni diplomatiche e politiche necessarie a salvaguardare una piccola insignita della cittadinanza onoraria da diverse città italiane; impegna il Sindaco a porre in essere ogni azione tesa alla tutela di un'appartenente alla nostra comunità cittadina, incarcerata senza alcuna garanzia processuale; invita gli organismi internazionali e i loro inviati in Birmania a non tollerare ulteriormente l'atteggiamento della Giunta militare del cosiddetto Myanmar che si prende beffa da oltre un anno degli stessi organismi internazionali; invita i cittadini bolognesi e le altre comunità locali a intraprendere ogni iniziativa utile all'indebolimento e alla fine dell'esecrabile dittatura in Birmania e alla liberazione di Aung San Suu Kyi".
Spendo solo una parola finale dopo la lettura di questo ordine del giorno, la prima per ringraziare i cittadini e le organizzazioni che immediatamente hanno promosso una mobilitazione, un'iniziativa in Piazza Maggiore, come ha già detto opportunamente il nostro Presidente del Consiglio.
La seconda per ricordare un episodio personale, del mio unico viaggio in Birmania, perché mi sono ripromesso di non andare in quel Paese se non quando quel Paese sarà finalmente di nuovo libero. Ho incontrato un monaco in una città del nord della Birmania che con grande coraggio spiegava su un barcone, alla gente che viaggiava con lui da una sponda all'altra di questo fiume, ad alta voce quello che noi Occidentali sappiamo della Birmania e a un certo punto ha detto "noi non abbiamo bisogno di cibo, abbiamo bisogno di armi" e detto da un monaco, da uno di quei monaci che sicuramente avrà partecipato alla protesta di un anno e mezzo fa, pacifica, di migliaia e migliaia di monaci e di milioni di Birmani, credo che sia una frase molto dura, una frase che dà l'idea della situazione drammatica che c'è in quel Paese.
Io credo che noi non dobbiamo dare armi a chi cerca d'imporre un mondo basato sulla violenza e non sulla non violenza, dobbiamo fare però qualcosa subito per evitare che anche dei pacifici monaci chiedano armi anziché di pregare. Grazie.