30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Consigliera Maria delli Quadri
Grazie, Presidente. Il 15 maggio prossimo si celebrerà la sedicesima Giornata Internazionale della Famiglia, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993, con la motivazione di offrire "la più ampia protezione e assistenza possibile alla famiglia" per rafforzarne il tessuto sociale. La famiglia non è solo un fatto privato: è una risorsa vitale per la società. Svolge infatti funzioni sociali fondamentali. E' l'ambiente privilegiato per la nascita e la formazione della persona, per la sua crescita e la sua educazione, per l'incontro e il confronto tra le generazioni. E' produttrice di beni economici, psicologici, sociali e culturali per la collettività. La famiglia è il primo luogo della solidarietà e della gratuità nelle relazioni di cura delle persone, in quanto si fa carico di gran parte dei costi sociali ed economici degli interventi sui soggetti deboli. È necessario quindi un ripensamento ed un rilancio delle politiche, riportando la famiglia ad assumere la posizione centrale che di diritto, al di là delle posizioni ideologiche, le è propria nella società. E' proprio per parlare di questo, ma anche di altro, che nella nostra città sono state organizzate diverse iniziative, cui altre seguiranno nei prossimi giorni. La prima, svoltasi sabato scorso, è stata organizzata dal Forum delle Associazioni Familiari dell'Emilia Romagna. E' stato trattato l'argomento: "Famiglia e federalismo fiscale: la sfida della sussidiarietà". All'intervento introduttivo del Dottor Rigon, Presidente del Forum, sono seguite le relazioni del dottor Barbaro, Vice Presidente nazionale delle Associazioni Familiari, e del dottor Salerno, focalizzate sulla presentazione del disegno di legge sul federalismo fiscale. Tale disegno, basandosi sul superamento dei trasferimenti statali a Regioni ed enti locali e sulla loro conseguente fiscalizzazione, cioè sulla loro trasformazione in autonomia finanziaria, apre la possibilità del riconoscimento dei carichi familiari a livello di fiscalità sia regionale che locale. Oggi questa possibilità è sostanzialmente preclusa, ad esempio, riguardo all'addizionale regionale IRPEF. Le riflessioni sul tema della famiglia continueranno venerdì prossimo, 15 maggio, dalle ore 10 alle ore 13, qui in Comune, durante un seminario organizzato dalla Consulta delle associazioni familiari del Comune di Bologna, Consulta istituita nel 2002 e da subito impegnata in un lavoro intenso proseguito ininterrottamente in questi anni. Sarà un momento di riflessione pubblica sull'importanza delle misure di sostegno e promozione delle famiglie come fondamentale luogo di cura nei diversi cicli di vita delle persone.
Il secondo intervento, che cercherò di contenere in tempi brevi, tratta dei migranti. La settimana che si chiude è stata, sul versante dell'immigrazione, una settimana densa di novità. Mercoledì scorso alla Camera era in discussione il 'pacchetto sicurezza'. Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il Governo a porre la fiducia sul decreto sicurezza, sul provvedimento che prevede l'introduzione del reato di immigrazione clandestina, l'allungamento a sei mesi del fermo delle persone clandestine nei Centri di identificazione ed espulsione, criteri più stringenti per ottenere la cittadinanza, l'istituzione delle ronde.
È stata la prima volta che il Governo ha posto la fiducia su una materia che concerne i diritti delle persone, per cui l'ordinamento prevede il voto segreto. Ciò ha rappresentato una ferita molto profonda inferta alla nostra Costituzione. Nella stessa giornata di giovedì scorso il governo ha iniziato a respingere in Libia i migranti in mare non ancora entrati nelle acque territoriali italiane. Tale provvedimento è assolutamente non conforme alle normative europee ed ai trattati internazionali sui diritti dei rifugiati. La normativa internazionale prevede che i richiedenti asilo non possano venire respinti e che nelle more dell'accertamento tutti i migranti debbano essere considerati rifugiati presunti. Sia l'O.N.U. che la Chiesa hanno espresso il proprio disappunto per voce di illustri rappresentanti. Nell'occasione il portavoce della Chiesa è stato il Segretario Pontificio del Consiglio per i migranti, ma anche la CEI non ha mancato di manifestare disapprovazione, sia in merito al 'pacchetto sicurezza', sia in merito al fatto che i migranti vengano respinti in un modo così indiscriminato e brutale. Anche le parole del premier della scorsa settimana ("siamo contrari a un'idea d'Italia multietnica", peraltro già nei fatti di tutti i giorni) hanno suscitato prese di posizione molto decise, sia da parte del mondo politico, sia da parte della Chiesa. Strumentalizzare questo tema ai fini della campagna elettorale è orrendo e disgustoso. Chi guida il Paese non deve fare demagogia o compiacere alla Lega, ma deve risolvere il problema. Dire no ad una società multietnica significa chiudere le nostre fabbriche, non avere collaborazione per i nostri anziani e delineare una società che non esiste. Secondo l'O.N.U., respingere in Libia gli immigrati significa entrare in rotta di collisione con il diritto di asilo, così come è regolato da leggi nazionali, europee ed internazionali. Esiste infatti un principio riconosciuto per cui non si devono respingere persone bisognose di protezione. La Libia non ha firmato neanche la Convenzione di Ginevra sui diritti ai rifugiati. Il Segretario generale della CEI, Monsignor Marino Crociata, è intervenuto sulla vicenda, in particolare sulle dichiarazioni di Berlusconi, sostenendo, a ragione, che l'Italia multietnica e multiculturale è un valore ed esiste già di fatto nel nostro territorio. Grazie.