30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Consigliere Sergio Lo Giudice
Grazie, Presidente. Gentile Presidente, Consigliere e Consiglieri, tutti gli esseri umani nascono liberi e eguali in dignità e diritti, così recita il primo articolo della Dichiarazione universale dei Diritti umani approvata cinquantanove anni fa, il 10 dicembre 1948 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. In quella storica data, il consesso più rappresentativo della comunità internazionale, al termine di un'epoca di guerre e di massacri, stabiliva per la prima volta che esistono diritti spettanti ad ogni essere umano, senza distinzione alcuna per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. I popoli del mondo, che avevano conosciuto direttamente o indirettamente orrori indicibili, come lo sterminio degli Ebrei o di altre minoranze o le esplosioni atomiche, cercavano un accordo che garantisse che mai più si sarebbero ripetuti quegli orrori. Lo trovarono a partire da un principio basilare, da tutti condiviso: la fede nei diritti fondamentali della persona umana, nell'uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle Nazioni grandi e piccole. Da allora i 30 articoli della dichiarazione hanno ispirato trattati internazionali e costituzioni nazionali, che hanno rappresentato il primo passo verso l'approvazione dei due accordi internazionali che sono stati adottati dall'ONU il 16 dicembre del '66, cioè il patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e il Patto internazionale sui diritti civili e politici. Com'è stato evidenziato, la forza della Dichiarazione sta nella sua universalità, cioè nella sua capacità di recepire e di rilanciare istanze, che stanno alla base della convivenza umana e che sono state espresse in luoghi ed epoche diverse, da ogni cultura del nord e del sud del mondo, dalle grandi tradizioni umanistiche, come da quelle religiose. Sul principio dell'uguaglianza e della pari dignità tra tutti gli esseri umani, la dichiarazione fonda l'edificazione di diritti di tipo diverso, ma considerati tutti tra di loro interdipendenti e indivisibili. I diritti e le libertà individuali, che sono fondati sulla storia del pensiero e delle istituzioni democratiche, quelli collegati alla comunità civile e alla comunità politica, la libertà di pensiero e di associazione e infine i diritti economici, sociali e culturali, necessari a garantire un'effettività concreta a tutti gli altri, quelli che si chiamano diritti sostanziali. La Giornata internazionale dei Diritti umani quest'anno assume un significato aggiuntivo: oggi infatti ha inizio l'anno dei diritti umani promosso dalle Nazioni Unite. Io mi auguro che quest'anno possa essere un anno in cui in tutto il mondo si faccia una riflessione avanzata sul tema dei diritti umani, anche perché dal 1948 ad oggi, nonostante le buone intenzioni dei Paesi che ne facevano parte, che costituivano le Nazioni Unite, l'organizzazione delle Nazioni Unite, il mondo ha visto più di 150 guerre diverse, ci sono stati milioni di persone uccise dalla guerra, ci sono stati milioni di persone che hanno dovuto vivere come profughi, milioni di persone, di donne e di uomini uccisi dalla fame o dalla mancanza di acqua, che è un bene fondamentale o dall'impossibilità di accedere a farmaci, che avrebbero potuto curarli da malattie oggi curabili, ma alle quali solamente la parte ricca della popolazione ha accesso. Dall'Italia quest'anno è partito un segnale molto positivo, che ha raggiunto il segno, rispetto a cui anche questo Consiglio Comunale ha voluto fare la sua parte, votando un ordine del giorno in questo senso, cioè a vale dire la moratoria internazionale sulla pena di morte, che appunto è stata approvata in sede di Nazioni Unite, è molto importante che partano dal nostro Paese altri segnali, rispetto alle gravi violazioni, che ci sono oggi nel mondo, penso per esempio a quello che è accaduto quest'anno in Birmania, con la repressione di una sacrosanta protesta popolare contro una dittatura militare. Penso a quello che sta accadendo ancora in queste settimane in giro per il mondo, penso al ragazzino di 12 anni condannato a morte qualche giorno fa, penso al giovane Macman, vent'anni, iraniano, impiccato all'alba della settimana scorsa, solo perché accusato di essere omosessuale. In questo contesto anche le dichiarazioni e tutte quelle carte nazionali che hanno avuto origine dalla Dichiarazione universale dei diritti umani rappresentano una rete di tutela e di garanzia, in Italia e in Europa penso alla Costituzione italiana, penso al trattato dell'Unione Europea, così modificato dal Trattato di Amsterdam, penso alla carta d'inizio, alla Carta dei Diritti fondamentali e dei Diritti umani, che sarà ratificata proprio dopo domani a Strasburgo dagli Stati Europei aderenti all'Unione Europea e penso anche a quel gesto significativo su cui dovremmo forse intensificare una nostra azione come Comune di Bologna, cioè a dire l'adesione alla Carta Europea dei diritti umani della città, che declina sulla base territoriale, sulla base di politiche amministrative, i principi contenuti nella dichiarazione del '48. Quindi non sia solo per noi, quella Carta, un monito documentario, ma sia per noi, anche a livello locale, oltre che a livello nazionale e internazionale, una guida, affinché quei principi diventino effettivamente applicati alla generalità delle donne e degli uomini di questo pianeta. Grazie, Presidente.