30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Mariaraffaella Ferri e la Giornata della donna
Alla Dozza, dentro e fuori dal carcereOrdini del giorno di maggioranza e in collaborazione con la minoranza
Carcere della Dozza, i consiglieri comunali in visita ai detenuti Carcere, situazione della Dozza e del PratelloUdienza conoscitiva di Critelli, Errani e Marchesini
Carcere, i percorsi per i minoriUdienza conoscitiva
Diritti delle donne detenute e umanizzazione della penaMariaraffaella Ferri alla celebrazione in Consiglio della Giornata internazionale della donna
Massimo Pavarini, lo studioso della sicurezza e dei sistemi penitenziariSimona Lembi sulla scomparsa del docente bolognese, autore di "Carcere e fabbrica"
Videobox: al progetto antigraffiti collaborano anche ex detenutiFrancesco Errani sul cantiere appena avviato
Giornata internazionale della donna, alla Dozza seduta di bellezzaMariaraffaella Ferri sui progetti con le detenute del carcere cittadino
Suicidi in carcere, la disperazione di chi è lasciato soloFrancesco Errani sul recente suicidio di un detenuto alla Dozza
Degrado e sicurezza in BologninaOdg promosso da Vinicio Zanetti ed altri
Intervento d'inizio seduta del consigliere Marco Lombardo sul tema del rapporto tra pena detentiva e sicurezza:
"Grazie Presidente,
molti degli interventi di inizio seduta di oggi, che credo verranno ripresi anche nella discussione generale del pomeriggio, riguardano il tema della sicurezza. Che a Bologna esista un problema di sicurezza è fuori di discussione, come dimostra da ultimo il tragico episodio della giovane ragazza veneta, Laura, morta di overdose. Stiamo parlando di un problema serio che ha un forte impatto sociale e sanitario, ma non stiamo parlando di una situazione di "emergenza", come risulta evidente anche dalle statistiche degli uffici che registrano il numero di commissione dei reati e che segnalano un aumento significativo per due sole fattispecie di reato, che riguarda il furto in abitazione ed il furto con scasso nei locali commerciali.
Quando si parla di sicurezza nella discussione politica troppo spesso si vede una contrapposizione tra una logica più propriamente securitaria ed una logica più garantista e quasi sempre manca nella discussione un pezzo importante che viene relegato all'ultimo tassello della filiera della sicurezza e che invece credo sia opportuno riportare all'inizio: l'investimento sulla sicurezza deve partire dalle carceri.
La ricostruzione giornalistica degli ultimi giorni sulla situazione del carcere Dozza rischia di non restituire un quando di verità sulle situazioni delle carceri bolognesi. Perché non si tiene conto dei miglioramenti della situazione carceraria dal 2012 ad oggi, grazie all'incessante lavoro di professionisti, operatori ed associazioni di volontariato. Persone che prestano la loro opera, lavorando alla frontiera di un'emergenza umanitaria. Più volte ricordo che il nostro Paese è stato ripetutamente condannato per la violazione dell'articolo 3 della Convenzione dei diritti dell'uomo per violazione della dignità umana. Quando la Garante dei diritti dei detenuti, dott.ssa Laganà, nella sua ampia relazione nella seduta della commissione consiliare del 19/10/2016, parla della mancanza della tettoia alla Dozza, non stiamo parlando (solo) della mancanza di un presidio sanitario, considerando che andiamo incontro alla stagione invernale, ma stiamo parlando (anche) di violazione della dignità umana.
Così come, quando parliamo del tema dei minori nelle carceri che vanno a trovare madri che si trovano in una situazione di detenzione, stiamo parlando di una situazione che crea un disagio psico-fisico di una realtà, come quella carceraria, che risulta incompatibile con lo stato dell'infanzia. A tal proposito, non c'è bisogno di fare nuove riforme: basterebbe attuare la normativa sulla custodia attenuata per le detenute-madri.
Più in generale, sul tema della situazione delle carceri, bisogna distinguere tra le cause esogene e quelle endogene, rispetto ad un problema che è ormai strutturale.
Tra le prime cause rientrano la vetustà dell'edilizia carceraria, un uso (lasciatemi dire) a volte troppo disinvolto della carcerazione preventiva, le carenze di personale nella polizia penitenziaria e nel personale educativo. Su queste cause, un'amministrazione locale può fare poco, se non aprire un faro di attenzione nella pubblica opinione e far sì che il Governo ed il Parlamento si adoperino in tal senso.
Più interessante, per un'amministrazione locale, concentrarsi sulle cause endogene: da questo punto di vista, vorrei concentrarmi su un punto fondamentale. Il tema della mancanza di lavoro nelle carceri. Basta vedere la connessione tra la formazione professionale e lo stato di occupazione rispetto all'abbattimento della recidiva. Nel 70% dei casi, i detenuti in stato di occupazione non ricadono nella recidiva rispetto alla commissione di reati.
Allora, se vogliamo risolvere il problema che, tecnicamente viene definito delle "sliding doors", ovvero di persone (molte delle quali sono di origine straniera e riguardano il reato dello spaccio di sostanze stupefacenti) che continuamente entrano ed escono dalle carceri, non possiamo parlare di un costo, ma stiamo semmai parlando di un risparmio di costi. O più propriamente, stiamo parlando di un investimento sulla sicurezza. Il lavoro è il passaporto per la libertà dei detenuti. Da questo punto di vista, le amministrazioni pubbliche, a partire dal Comune e dalla Regione, devono investire nella formazione professionale all'interno delle carceri, coinvolgendo le imprese e le attività produttive per accorciare la distanza il mondo del lavoro ed i detenuti, per uscire definitivamente dalla dittatura dell'emergenza. Su questo aspetto, riprendendo un passaggio del discorso di insediamento della Presidente del Consiglio comunale che proponeva di svolgere delle sedute consiliari "esterne" per essere presenti lì, nei luoghi dove si affrontano i problemi e per aprire un nuovo e diretto canale di comunicazione con la cittadinanza e l'opinione pubblica, invito la Presidente a portare nella conferenza dei capigruppo l'auspicio di svolgere una seduta esterna del Consiglio comunale, o quanto meno delle sue articolazioni istituzionali interne, nelle carceri del nostro territorio. Per dimostrare sensibilità, vicinanza e solidarietà rispetto ad un tema fondamentale che riguarda la formazione della cittadinanza e l'investimento sulla sicurezza. Perchè investire sulla funzione rieducativa e di risocializzazione della pena significa investire sui nostri vicini di domani. Coloro che usciti dallo stato di detenzione torneranno ad essere i nostri vicini di casa.
Proviamo a dimostrarci degni eredi di un patrimonio culturale lasciato da un grande maestro giuridico della nostra città, il compianto prof. Massimo Pavarini, ordinario di diritto penale e penitenziario della nostra scuola bolognese, scomparso prematuramente lo scorso anno, che ha dedicato tutta la sua vita e la sua opera intellettuale sulla funzione della pena.
Proviamo a ricostruire una nuova cultura sulla sicurezza e facciamolo al più presto perché, come ricordava Marco Marozzi nell'editoriale di oggi del Corriere della Sera di Bologna, "la morte non aspetta la politica. E nemmeno la cultura."