30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Consigliere Sergio Lo Giudice
Grazie Presidente.
Nei giorni scorsi sono accaduti - in questo Paese - dei fatti che hanno profondamente lacerato le coscienze degli italiani e delle italiane, e hanno creato delle contrapposizioni molto forti.
Ma al di là delle contrapposizioni, in questi giorni sono successi dei fatti che hanno prodotto delle lacerazioni rispetto ad una corretta conduzione della vita politica, e della condotta istituzionale in questo Paese, che hanno creato delle ferite che faranno fatica a rimarginarsi.
La nostra Costituzione assegna, nell'ambito di una corretta divisione ed equilibrio fra i poteri, al Capo dello Stato un ruolo di supremo garante del corretto funzionamento dell'ordinamento repubblicano.
Questo ruolo è stato esercitato da questo Presidente della Repubblica, da Giorgio Napolitano, con un grandissimo senso delle istituzioni, che gli deriva da una forte, profonda, lunga esperienza politica e da un amore profondo verso la Costituzione del nostro Paese.
Giorgio Napolitano nelle settimane scorse, nei mesi scorsi è stato attaccato più volte, da chi pensava che in presenza di un Governo che sta producendo atti politici e si sta sostituendo alle prerogative del Parlamento in modo assolutamente inconsueto, ai limiti della legalità costituzionale.
Perché queste parti politiche ritenevano che Giorgio Napolitano dovesse entrare in campo per difendere, non solo la Costituzione, ma anche delle posizioni politiche.
Napolitano si è sempre rifiutato di mettere il suo ruolo al servizio di una pur sacrosanta posizione e battaglia politica, proprio per preservare l'integrità del suo ruolo super partes.
Se ha deciso, come ha deciso nei giorni scorsi, di avvisare preventivamente il Presidente del Consiglio, che non avrebbe firmato un Decreto Legge, che non solo, come tanti altri Decreti Legge prodotti in questi mesi da questo Governo, sta progressivamente riducendo ad uno scheletro vuoto, ad un guscio vuoto il Parlamento e le sue prerogative, che vengono sempre più spesso avocate dal potere esecutivo.
Non solo aveva quelle caratteristiche, si inseriva in un filone oramai costante di Decreti Legge in sostituzione di Leggi ordinarie del Parlamento, ma in quel caso conteneva due elementi assolutamente insopportabili per i principi di legalità costituzionale.
Cioè essere un provvedimento ad personam, anzi contra personam, indirizzato in maniera specifico contro i diritti di un individuo, sanciti da sentenze definitive nella magistratura.
E in secondo luogo aveva la caratteristica di rappresentare una sorta di ultimo grado di giudizio, di fronte - appunto - a sentenze immodificabili, come erano state quelle prima della Corte d'Appello, poi della Corte Costituzionale, e poi della Corte di Cassazione.
A fronte di un gesto, quindi di tutela della nostra Carta Costituzionale, Giorgio Napolitano non solo è stato accusato di imporsi lui stesso contro la Costituzione, ma si è andati molto in là, arrivando a delegittimare, a denigrare la nostra Carta Costituzione, considerata filo-sovietica ed ideologizzata.
E fino al punto di accusare, con una manovra mediatica costruita ad arte da parte delle forze di maggioranza, accusare il Presidente della Repubblica di essere una sorta di assassino, di complice di assassini, per avere tutelato una sentenza della Magistratura, tutelato l'integrità del Parlamento, delle sue prerogative, tutelata la legalità costituzionale.
Questo colleghi è stato un fatto gravissimo accaduto in questo Paese, non è un caso che nei giorni immediatamente successivi, ci siano state manifestazioni di piazza.
Oggi il Partito Democratico ha convocato una grande manifestazione a Roma, ma anche in altre città italiane, a cui parteciperanno anche altre forze politiche, perché non passi, sotto silenzio, che questo Governo, questa maggioranza parlamentare, sta cercando di forzare i limiti della legalità costituzionale, di cambiare giorno dopo giorno faccia a questo Paese e alla sua architettura costituzionale.
Noi questo non lo permetteremo, non solo a livello nazionale, ma anche in ogni città, lo abbiamo già fatto anche a Bologna, con delle manifestazioni che ci sono state nei giorni scorsi.
Noi tuteleremo le garanzie costituzionali in questo Paese, di fonte ad un Governo con tentazioni golpiste, che giorno dopo giorno cerca di fare strame di una Carta Costituzionale, che è nata dal sacrificio di milioni di uomini e donne.
Per questo noi presentiamo oggi - Presidente - un Ordine del giorno, che chiediamo venga messo in iter ordinario per essere discusso in Commissione e quindi iscritto ai lavori consiliari.
Grazie Presidente.