30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Risorse per barriere antirumore in via Guelfa, l'odg di Angelo Marchesini ed altri interventi
Il bilancio della cittàLa discussione in Consiglio comunale sul bilancio di previsione 2013
Di seguito il testo dell' intervento sul bilancio del consigliere Angelo Marchesini:
Grazie. Volevo approfittare solo qualche minuto per fare un piccolo intervento, per sottolineare alcune questioni ed anzi io sottolinerei piuttosto quello che non c’è scritto nel bilancio e che in qualche modo viene realizzato. Sostanzialmente un bilancio che si fa attraverso centri di costo praticamente inesistenti, ma che possono dare dei risultati alla cittadinanza. Penso, come per esempio veniva citato da Aldrovandi, alla vicenda del Museo Pelagalli, a come sia complicato per un cittadino donare qualcosa al Comune, come è complicato anche partecipare attraverso non un ragionamento tradizionale di trasferimento di risorse materiali, ma trasferimento di idee, di partecipazione. Ci dovremmo porre anche questo tema, cioè il tema in qualche modo della razionalizzazione, della capacità di organizzare diversamente, di pensare diversamente, come si dice quando si pensa alla Città Metropolitana o come si cerca di mettere tutti i soggetti pubblici di fronte alla crisi istituzionale insieme anche ai soggetti privati, al mondo delle imprese, delle associazioni, per fare un bilancio diverso. Arrivo allora ad una vicenda emblematica che sostanzialmente mette insieme due cose e poi chiudo il mio intervento, che riguarda in particolare una zona di Bologna, che è la periferia tradizionale, come San Vitale, che come tutte le periferie è il collegamento con la città, e riguarda il tema trasportistico. Anche lì c’è l’esempio di come non si riesca o si riesca ancora poco a fare funzionare un sistema pubblico integrato e penso ad esempio alla vicenda di Via Guelfa e di Via Spartaco.
Ci sono questi cittadini che hanno la necessità di essere tutelati e mi riferisco a quei convogli ferroviari che transitano sulla linea, specie laddove rallentano, frenano la loro corsa, provocano frastuono, disturbano il riposo in una zona in cui ci sono molti anziani, in una zona antica, in cui non si possono fare nuove costruzioni, ma bisogna sistemare in sostanza quelle che ci sono già. E' una situazione che mette in difficoltà anche le attività dei residenti e di coloro che ci lavorano, una linea ferroviaria posta ad una distanza di circa otto metri e caratterizzata dal passaggio frequente di treni, che determinano impatti acustici e ambientali di portata straordinaria. Da anni i residenti della zona hanno reiteratamente avviato la richiesta a RFI di insonorizzare il tratto di rete ferroviaria in prossimità di quelle due vie. Il protocollo d’intesa del 2001 fra Comune e Provincia, Regione, Arpa, RFI ha individuato interventi di mitigazione valutati prioritari in otto siti, ubicati nel territorio comunale, fra cui c’è anche Via Spartaco, parliamo del 2001 ma la vicenda è ancora più antica. Eppure appare evidente che la realizzazione di tale opera sta subendo forti ritardi che neppure RFI è in grado di quantificare. Per questa vicenda abbiamo presentato anche un ordine del giorno, chiedendo interventi tali da risanare le condizioni ambientali di quell’area, e che portino all’installazione delle barriere acustiche lungo le vie Guelfa e Spartaco, particolarmente nel tratto di linea ferroviaria più vicina alle abitazioni.
È un problema di risorse? È un problema sì di risorse perché qualcuno dovrà mettere i soldi, forse li ha già programmati da tempo i soldi, le risorse ci sono, ma è un problema di attenzione, di controllo di quelle risorse. Forse ci sono più risorse lì di un bilancio del Comune, tecnicamente valutato, tecnicamente operativo etc., però secondo me c’è un problema di come quelle risorse sono verificate, controllate. In questo caso per l’installazione delle barriere acustiche lungo quelle due vie, Guelfa e Spartaco. Tra l’altro le conseguenze negative riguardano non solo l’inquinamento acustico e ambientale, ma anche i valori patrimoniali degli edifici interessati, riguarda la possibilità di far lavorare qualcuno. Che cosa può fare l’Ente locale per dare lavoro? Credo che gli Enti locali possano anche dare la disponibilità all’azione, all’attività, alla possibilità di far lavorare la gente.
Analogamente l’altro tema, che conosce bene anche l’Assessore Colombo, anche questo è un tema di integrazione di attività pubblica, di messa insieme di scelte che non riguardano solo il Comune, come sempre, ma l’incapacità alle volte di far dialogare i vari Enti. Quante volte la Provincia ha incontrato il Comune, la Regione etc. per la linea Bologna-Porto Maggiore, sempre in una periferia? E' un esempio fra tanti, perché certamente in una discussione sul bilancio si potrebbero trattare decine di temi. Mi viene detto dall’Assessore Peri della Regione che i soldi ci sono, che si può fare qualcosa, che si può far lavorare della gente nel comune di Bologna attraverso l’eliminazione di cinque barriere architettoniche, un muro esistente nella città. Non è più possibile aspettare, dopo aver aspettato decenni, bisogna consumare le risorse che sono state assegnate per eliminare quei cinque passaggi a livello - anche qui sono coinvolte regioni, province, comuni, anche i quartieri dicono la loro e tutti gli altri soggetti coinvolti, RFI, i sindacati, i vari settori del Comune e degli Enti locali. C’è sempre qualche soluzione più bella, ci sono state prospettate in alternativa in questo caso delle soluzioni più affascinanti, alternative, che tengono conto anche di ipotesi di valore più importante, certamente condivisibili. Io credo che noi dobbiamo pensare che ripartire vuol dire ripartire con degli espropri, che in Italia allungano i tempi, che darebbero soluzioni parziali in tempi non più definibili.
Per entrambi i problemi invece, per dare una risposta, per dire che qualcosa si può fare è necessario dare seguito ad un percorso condiviso, dimostrare che il pubblico è una cosa sola, non fa solo pagare le tasse. Dobbiamo dare la dimostrazione che la risposta pubblica è una risposta efficace, e che in qualche modo rispetto a questo contesto in una competizione qualitativa la città metropolitana di Bologna può essere quella che riesce meglio in quest'opera, perché in contatto più direttamente rispetto alla Regione e rispetto ad altri Enti. È necessario pertanto dimostrare che qualcosa si è riusciti a fare, e forse magari lo stesso intervento proverò a farlo la prossima volta tra un anno, per vedere se qualcosa parte, oltre all’ordinaria amministrazione che noi facciamo perfettamente da questo punto di vista, ma non è questo in discussione, è il tentativo di fare qualcosa di più, di diverso. Io credo che rispetto a questo mandato significativa è stata la chiusura del centro storico, che ha determinato una discussione perlomeno rispetto ad una questione che andava prolungandosi da diversi anni. È ancora possibile aprire i cantieri e far lavorare la gente, inoltre è necessario soprattutto non disperdere le risorse, siamo in Europa, in qualche modo spendiamo tanti soldi, è necessario farceli rientrare per il bene comune. Grazie.