30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Consigliere Sergio Lo Giudice
Grazie Presidente.
Qualche giorno fa è stato reso pubblico il decreto del Prefetto di Bologna di applicazione della direttiva del Ministro degli Interni per le manifestazioni nei centri urbani e nelle aree sensibili.
È - devo dire - la cronaca di una limitazione annunciata, io ero già intervenuto un paio di settimane fa sulla direttiva del Ministro denunciando il rischio che l'applicazione di quella direttiva conducesse ad una limitazione effettiva delle libertà di manifestare non prevista dalla nostra Costituzione ed è quello che, a mio giudizio, è avvenuto con la direttiva prefettizia.
L'articolo 17 della nostra Costituzione pone come unica limitazione alla libertà di manifestare i motivi legati alla incolumità ed alla sicurezza pubblica.
Lo stesso Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza, cioè il Regio Decreto del 1931 faceva già riferimento al fatto che il Questore può impedire che la manifestazione abbia luogo solo per motivi di ordine pubblico, di moralità o di sanità pubblica.
Come dire - e, appunto, la nostra Costituzione lo ha confermato - che quello del diritto di manifestare non è un diritto che è in disponibilità delle autorità di governo, è un diritto inalienabile delle persone che può e deve essere realizzato tranne che non si leda questo tipo di diritti fondamentali, cioè all'ordine pubblico o all'incolumità.
Quello che è accaduto con la direttiva è che si introducono ulteriori elementi di limitazione che non sono quelli costituzionali.
Si fa riferimento al diritto allo studio, al diritto al lavoro, al diritto alla mobilità, ma siamo tutti consapevoli del fatto che in una società complessa, in una struttura urbana complessa come quella del centro storico di una città moderna vanno trovati strumenti nuovi ed adeguati per far sì che i diritti trovino una loro compatibilità reciproca.
Ma io sinceramente faccio molta fatica a comprendere perché la limitazione degli spazi previsti dalla direttiva, cioè la cosiddetta "T", cioè Via Rizzoli, Via Ugo Bassi e metà di Via Indipendenza e le Piazze Maggiore, Nettuno, Re Enzo e Santo Stefano, che sono tutti luoghi collocati in una zona a fortissima limitazione di traffico, siano quelle che più di altre ledano il diritto alla mobilità, così come non capisco in che senso manifestare in queste zone, in queste e non in altre, possa ledere il diritto allo studio ed il diritto al lavoro.
Io credo che forse un diritto lo ledono, che è il diritto che l'Ascom ha richiesto di mettere il diritto al commercio sopra tutti gli altri, ma io ritengo che non sia questo un motivo sufficiente a limitare delle garanzie costituzionali.
Inoltre voglio sottolineare un aspetto che mi sembra particolarmente paradossale. La Direttiva Maroni era nata sull'onda emotiva di una questione specifica, cioè quelle fotografie che hanno impressionato molta dell'opinione pubblica di preghiere di massa islamiche in Piazza Duomo a Milano e in Piazza Maggiore.
Mi si era detto in quell'occasione cerchiamo di impedire che possano nascere, questo era il senso iniziale di questa proposta, conflitti religiosi a seguito di manifestazioni di piazza.
Cosa succede adesso invece? Che questa limitazione, prevista dalla direttiva, trova un'unica eccezione, proprio nella possibilità di fare manifestazioni religiose.
Il che significa che un'altra manifestazione islamica in Piazza Maggiore... un'altra preghiera a San Petronio potrà essere concessa, una manifestazione sindacale o ambientalista, o che so io, il sabato pomeriggio invece non potrà essere concessa.
Peraltro voglio sottolineare come nella nostra Costituzione, nel testo unico di pubblica sicurezza introducano un maggiore favore alle manifestazioni religiose, rispetto a manifestazioni politiche o di altro tipo.
Quindi non capisco come - invece - nel Decreto del Prefetto, sull'onda naturalmente del recepimento della direttiva del Ministro, si vada a fare una differenziazione dando delle maggiori possibilità di manifestare alle organizzazioni religiose, dando invece una minore possibilità di manifestare alle organizzazioni politiche, sindacali o associazionistiche di vario tipo.
È per questo che io voglio, in questa sede Presidente, rimarcare la mia contrarietà a questa misura, voglio augurarmi che questo periodo sperimentale, che peraltro sarà molto breve perché andrà ad intrecciarsi con le nuove regole di campagna elettorale in cui questa direttiva... questo decreto sarà sospeso.
Mostri a tutti quanti noi la non necessità di una misura di questo genere, e invece la priorità del rispetto del diritto di libera manifestazione, rispetto a qualunque altro.
Grazie Presidente.