30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Consigliere Sergio Lo Giudice
Grazie Presidente.
Domani ricorre il Sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani, approvata il 10 dicembre 1948 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Purtroppo il suo primo Articolo, così cristallino nella sua chiarezza: "Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti", continua ad essere disatteso in varie forme e in ogni parte del mondo, per cui troppo ci sarebbe da dire per i cinque minuti che ho a disposizione.
Vorrei, perciò, focalizzare il ragionamento su due questioni, la prima è la violazione dei diritti umani delle donne, di cui voglio citare quattro casi diversi fra loro.
In Messico Barbara Italia Menedez, arrestata nel maggio del 2006 a San Salvador Atenco per avere preso parte a delle proteste durante la detenzione, ha subito abusi e violenza sessuale da parte della Polizia.
In Iran numerose attiviste della campagna per l'uguaglianza, lanciata nel 2006, sono state arrestate e minacciate a causa della loro azione in difesa dei diritti delle donne.
In Eritrea Aester Fesehatsion, ex moglie del Vicepresidente dell'Eritrea, è detenuta in totale isolamento, senza accusa né processo, dal settembre 2001, quando venne arrestata, insieme ad altri dissidenti politici.
In Cina le madri di Tienanmen, in corrispondenza di tutti gli anniversari della repressione degli studenti del giugno nel 1989, vengono costretti agli arresti domiciliari per evitare che manifestino.
Ma c'è un altro aspetto che mi sembra necessario ricordare in questa giornata, ed è che violazioni di diritti umani non avvengono, come ogni tanto uno può pensare, solo lontano da qui.
Amnesty International ha denunciato diverse situazioni accadute in Italia nell'anno trascorso, che è violazione della convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, e priva di uno specifico reato di tortura nel Codice Penale.
Questo - per esempio - ha reso inadeguato il quadro legale a intervenire su quegli esponenti delle forze dell'ordine che si sono macchiati di atti illegali, come quelli accaduti nella Caserma di Bolzaneto e nella Scuola Diaz di Genova, durante il G8 del 2001.
Sono in corso procedimenti giudiziari relativi a presunti abusi e maltrattamenti da parte delle forze di Polizia, relativamente a proteste contro l'alta velocità in Val di Susa nel 2005, e per la morte di Federico Aldrovandi, morto a Ferrara nel 2005, dopo essere stato fermato da quattro agenti di Polizia, e di Aldo Bianzino, morto nel dicembre del 2007 nel Carcere di Capanne a Perugia.
Il Governo italiano è stato coinvolto più volte in indagini di organismi internazionali sui casi di cosiddetta... (inc.) cioè trasferimenti illegali di persone da un Paese all'altro, come il caso di Abu Omar, ma anche quello di Maher Arar, condotto nel 2000 in Siria su un volo CIA non scalo a Ciampino, o Abu Kassim Britel, cittadino italiano arrestato in Pakistan nel 2002, e tuttora imprigionato in Marocco.
Nonostante le richieste del Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, l'Italia ha mantenuto le norme sull'espulsione contenute nella Legge 155/05, cosiddetto Decreto Pisanu, riguardante misure urgenti per la lotta al terrorismo, che prevedono l'espulsione di migranti regolari e irregolari, sulla base del convincimento, non documentato e non convalidato da un Giudice.
Che la loro permanenza nel territorio dello Stato possa agevolare organizzazioni o attività terroristiche, e senza tutela efficace contro il rimpatrio forzato in Paesi in cui rischiano la tortura, come è già avvenuto in modo documentale.
Nel 2008 diversi esponenti politici italiani hanno usato un linguaggio discriminatorio, nei confronti dei rom e dei migranti, che hanno evocato responsabilità collettive su base etnica, per atti di illegalità compiuti da determinati individui.
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, e il Presidente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, hanno messo in guardia l'Italia contro un clima di intolleranza etnica, in particolare rivolta ai cittadini rumeni e alla minoranza rom.
Nel 2008 si sono verificati attacchi violenti, come già nel 2007, ad accampamenti rom, e il Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione razziale, ha espresso preoccupazione per le condizioni di segregazione di fatto in cui si trovano i rom in Italia, privi di accesso ai servizi essenziali.
Ha destato allarme internazionale l'ipotesi di introdurre il reato di immigrazione clandestina, che in assenza di una Legge organica sul diritto d'asilo, potrebbe colpire anche richiedenti asilo, ipotesi che è espressamente esclusa dalla Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati.
L'aggravante della clandestinità nella Commissione di reati, introdotta di recente, lede il principio di uguaglianza di fronte alla Legge, e lo fa sulla base della nazionalità.
La Legge italiana non prevede limiti all'esportazione di armi leggere, sulla base dello standard dei diritti umani nel Paese importatore, e del coinvolgimento del Paese stesso in una guerra interna o internazionale.
L'Italia ha autorizzato l'esportazione di armi a Paesi come le Filippine, l'Afghanistan, Colombia, Congo, Nepal, Uganda, Burundi e Chad, tutti Paesi in cui avviene il reclutamento o l'utilizzo di bambini soldato, in aperto e palese contrasto con gli impegni assunti dall'Italia a livello internazionale nel contrasto all'utilizzo dei bambini soldato.
Voglio concludere - Presidente - ricordando un motto che è il motto della Mostra, che è stata esposta in questo Palazzo in questi giorni, a cura del GVC di fotografie, bellissime fotografie del fotografo bolognese Luciano Nadalini, motto che dice: "Perché i diritti umani non rimangano solo una dichiarazione".
Questo è l'auspicio che io mi auguro possa venire anche da questo Consiglio Comunale.