30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Udienza conoscitiva
Parità uomo-donna, un traguardo ancora da raggiungereIl consigliere Corrado Melega sulla recente modifica dello Statuto comunale
Nel bilancio di genere la qualità della vita di uomini e donneMariaraffaella Ferri presenta un suo ordine del giorno per il Bilancio
Conciliare maternità e lavoro femminileIl Capo di Stato Giorgio Napolitano: "Più lavoro alle donne per far crescere l'Italia. Riforme per aiutare i giovani. L'Italia s'impegni a conciliare maternità e lavoro femminile." Rassegna stampa del 9 marzo 2012.
Intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni:
Ritorno sulla questione legata al Fertility Day e al Piano nazionale per la fertilità promossa dal Ministero della Salute e prevista per il prossimo 22 settembre. Come già espresso in questa Aula, il lancio della campagna di comunicazione e l’intera operazione hanno mostrato criticità in termini di enunciazione dei contenuti espressi, in ordine a una mancata sensibilità nei confronti delle donne e delle coppie che non riescono o non possono avere figli, oppure che non li desiderano, veicolando messaggi che sono stati considerati da molte e molti irrispettosi, indelicati, che ricalcano un’idea del femminile necessariamente e indissolubilmente legate alla maternità. Madri non si nasce, lo si diventa per scelta; anzi dobbiamo auspicarlo sempre più e non solo per quanto riguarda le donne, ma anche per gli uomini, padri che la nostra società deve imparare a riconoscere e valorizzare nel loro ruolo di cura. Sono gli uomini stessi che lo chiedono.
Insomma, questa iniziativa del Ministero è stata un pasticcio. Tuttavia penso che a volte anche da situazioni critiche si possa raccogliere e costruire qualcosa di positivo:
- penso al ruolo che ha giocato la nostra città; il Comune di Bologna, attraverso L’Assessore Rizzo Nervo che ringrazio, ha da subito preso le distanze da quella campagna di comunicazione e ha cancellato e modificato il carattere di alcune iniziative proposte dal Ministero della salute, riportando su un piano strettamente informativo e sanitario il tenore del convegno che verrà ospitato a Bologna;
- inoltre la libera e consapevole scelta di avere figli rappresenta un essenziale elemento inerente la più profonda soggettività di ciascuno di noi, ma tale decisione non può dirsi condizionata solo e semplicemente da fattori individuali e sanitari, quanto da un contesto socio-economico e culturale che deve essere in grado di sostenere in maniera adeguata e incentivante le madri, i padri, i bambini e le bambine, le famiglie. Basti pensare che dati Istat ci informano di una preoccupante stima che registra la nascita nel 2015 di meno di 500.000 bambini, soglia psicologica che rafforza l’esistenza di un problema demografico. Anche a Bologna, pur davanti a una ripresa delle nascite negli ultimi anni, il trend è ascrivibile a quello nazionale, tanto che si è comunque al di sotto della soglia minima per garantire il ricambio generazionale.
Ancora l’Istat poi, nella ricerca del 2014, “Avere figli in Italia negli anni 2000” riporta che i figli “attesi”, ovvero la somma dei bambini avuti e quelli che si vorrebbero sono pari a 2,3, dato emblematico se pensiamo che effettivamente si hanno 1,39 figli per donna.
Per questi motivi penso che affrontare il tema della salute sessuale e riproduttiva, della fertilità femminile e maschile sia importante, ma che lo si debba fare in maniera diversa e che questo sia solo un versante della molto più ampia questione della denatalità nel nostro paese. Penso al fatto che è ormai accertata la necessità di pianificare e realizzare azioni trasversali a tutte le politiche pubbliche, organiche e strutturali anche tra i diversi soggetti istituzionali, compreso quello locale, in merito al sostegno della maternità e della paternità, e al contrasto delle discriminazioni e degli stereotipi che ancora permangono tra donne e uomini. L’Italia ha fatto propria questa impostazione, detta di gender mainstreaming ratificando e rendendo esecutive la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazioni contro le donne (CEDAW), la Convenzione di Istanbul contro la violenza di genere; nel nostro territorio poi si sta attuando nella presente Legislatura regionale la Legge quadro per la Parità e contro delle discriminazioni di genere, attraverso un piano di azioni di sistema e strumenti messi a disposizione delle Amministrazioni locali.
Per questo intendo presentare un ordine del giorno da iscrivere nei lavori di approfondimento delle Commissioni che invita Sindaco e Giunta a sottoscrivere il Protocollo di Intesa in attuazione della Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere della Regione Emilia-Romagna, individuando, per quanto di propria competenza, le azioni più efficaci e cogenti agli obiettivi espressi.