
30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Odg del presidente Lo Giudice sui Centri d'identificazione ed espulsione
Bologna entra nel vivoApprovato il bilancio, si parte con i progetti
CIE la grande svendita28 euro anziché 69 per ogni immigrato rinchiuso. Via tutti i servizi primari. Rassegna stampa del 25 aprile 2012.
Mercoledì 2 maggio 2012 il capogruppo PD Sergio Lo Giudice ha presentato un intervento di inizio seduta in Consiglio comunale relativo alla nuova gestione del CIE di Bologna, assegnata in base all'asta al massimo ribasso alla cooperativa "Oasi" di Siracusa, che prevede una spesa di soltanto 28 euro, anziché 69, per ogni immigrato rinchiuso nella struttura di via Mattei.
A rischio non soltanto i servizi più leggeri, come l'organizzazione di attività di formazione nel centro, per chi può essere recluso per assenza di documenti fino a 18 mesi, ma anche le cure essenziali alla persona e l'assistenza sanitaria ai trattenuti che saranno toccate da un abbassamento drastico dei costi di gestione.
Tra le funzioni definite nel bando si leggono inoltre: gestione amministrativa e del magazzino, lavanderia e servizi di pulizia, compresa la raccolta dei rifiuti, distribuzione e controllo dei pasti. Tra i servizi da offirire risultano prodotti per l'igiene, vestiario, schede telefoniche, generi di conforto, alimentari, mediazioni linguistico-culturale, sportello legale, supporto psicologico.
Per gli ospiti forzati del Cie i servizi sanitari, ma anche quelli culturali sono essenziali ed ora a rischio.
Di sguito il testo esteso del parlato in aula:
INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA SU: GESTIONE DEL CIE DI BOLOGNA ALLA LUCE DEL NUOVO AFFIDAMENTO
CONSIGLIO COMUNALE
Grazie Presidente. Ho chiesto di intervenire oggi sul tema del Centro di Identificazione e Espulsione di Via Mattei di Bologna, perché le notizie che sono state diffuse nei giorni scorsi rispetto al futuro di quella struttura non sono per niente confortanti. La settimana scorsa, come i cittadini bolognesi hanno saputo leggendo i giornali, si è svolta, una settimana di iniziative, di mobilitazione nazionale sui CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione) motivata anche dalla richiesta che ci possa essere una più puntuale informazione su quanto accade in quegli spazi. Ricordo che ai giornalisti era vietato fino a poco tempo fa entrare. C’è stata all’interno di questa mobilitazione nazionale dal titolo “Lasciateci Entrare” anche una visita di alcuni parlamentari bolognesi e di altri esponenti della politica, dell’associazionismo e una sola testata giornalistica è riuscita ad entrare nel CIE. In passato era più facile entrare in quello che allora si chiamava CPT (Centro di Permanenza Temporanea) e anche noi come consiglieri comunali avemmo una occasione per entrarvi. Oggi sembra che i muri che dividono il dentro e fuori di quello spazio, siano più spessi; uno spazio che, ricordo, non è un luogo di reclusione, non è un carcere perché le persone che sono ristrette in quella struttura non hanno commesso alcun reato, sono solo persone che si trovano in condizioni di irregolarità formale sul nostro territorio e che, quindi, sono rinchiuse in quello spazio. Una volta al CPT si entrava per un massimo di 60 giorni, il tempo cioè ragionevole e necessario all’identificazione di una persona e alla sua espulsione o comunque un foglio di via, perché spesso l’espulsione poi non viene neanche praticata ci si limita a un atto formale. In seguito quei tempi sono stati portati addirittura a 6 mesi, 180giorni, e poi nel 2011, dal Ministro degli Interni, Maroni, quei termini sono stati ulteriormente raddoppiati fino a configurare una reclusione di una adeguata consistenza. Non sono tante le persone accusate di un reato o condannate che passano un periodo di tempo così lungo all’interno di un istituto di reclusione. Quindi, un luogo di detenzione per persone che non hanno commesso reati che, non essendo un luogo di detenzione formalizzato, non risente di tutti quegli istituti e quelle accortezze che mirano a garantire i diritti delle persone ristrette. Spazi quindi diffusi per tutto il territorio italiano, che si configurano come luoghi in cui i diritti anche più elementari spesso vengono violati. Qualche anno fa, anche grazie all’istituto del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, la stessa amministrazione comunale riuscì a modificare quella situazione e a fare in modo per esempio che ci potesse essere uno sportello di assistenza giuridica all’interno del CPT poi CIE; che ci potessero essere dei momenti di formazione e che potesse esserci uno scambio tra il dentro e il fuori. Questo è divenuto con il tempo sempre più difficile, ma quello che è accaduto in questi giorni ha veramente del surreale. E’ stata messA a bando la gestione di quello spazio, una gestione che fino a poco tempo fa era affidata alla cooperativa La Misericordia per una cifra di 69 euro a testa al giorno, con un prezzo base di 30 euro in una gara magari al massimo ribasso che è stata aggiudicata per 28 euro al giorno. Io non so come sarà possibile garantire la serie di servizi previsti dal bando con 28 euro al giorno. Per questo motivo presento un ordine del giorno già e approvato dal Consiglio Provinciale di Bologna, che non chiedo che venga messo in discussione oggi perché merita un approfondimento, per altro già previsto per il 23 maggio: una udienza conoscitiva in settima commissione congiunta con la quinta sul tema del Centro di Identificazione ed Espulsione. Nell’odg si chiede al Ministro degli Interni di rivedere questo tipo di gara, perché non è possibile affidare un servizio di questo genere al massimo ribasso, e si chiede alla Prefettura di Bologna, di vigilare affinché non ci siano degli aspetti, non chiari nella assegnazione di quella gara a cifre così basse.