30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Udienza conoscitiva
Costi sociali della violenza sulle donne. L'esclusione dal sapere scientifico.Simona Lembi cita indagini e ricerche di carattere nazionale
Governo paritario, legge elettoraleSimona Lembi sui neo ministri e le prime riforme istituzionali
Festa della donna, pari opportunità per tutte le donne Pari opportunità nei luoghi di lavoroudienza conoscitiva di Rossella Lama
Parità uomo-donna, un traguardo ancora da raggiungereIl consigliere Corrado Melega sulla recente modifica dello Statuto comunale
Intervento del consigliere Corrado Melega durante la seduta del Consiglio comunale di lunedì 15 aprile 2013 a proposito della rappresentanza femminile nelle posizioni dirigenziali e di vertice - odg n. 99/2013, "MODIFICA DEL REGOLAMENTO SUL DECENTRAMENTO IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE N. 215/2012"
Grazie Presidente. Ho pensato di intervenire brevemente, perché già ho avuto modo e occasione di parlare di questo problema delle pari opportunità, impropriamente chiamato quote rosa. Sono assolutamente convinto che le argomentazioni che ho sentito da Daniele Carella e da Lorenzo Tomassini, siano anche condivisibili, nel senso che forzare questo, una pari opportunità e non pensarla spontaneamente, è diciamo abbastanza strano, però questa è una nazione che è tutta strana. È una nazione dove nonostante l’art. 3 richiamato poco fa da Lorenzo Tomassini, la presenza delle donne nelle istituzioni, nei Consigli di Amministrazione e comunque nei ruoli dirigenziali, è ancora scarsissima. L’ho detto una volta, settant’anni fa è stata scritta la Costituzione, in questi settant’anni le cose sono migliorate poco. Noi abbiamo solo il 3% o poco più del 3% di donne in posizioni di dirigenza importante, al confronto di altre nazioni che non sono solo le nazioni nordiche, in Norvegia c’è il 50%, in Danimarca e in Svezia poco meno, ma sono anche la Francia, la Germania e mi preme di ricordare qui una cosa particolare, visto che per molta parte della mia vita ho seguito questo problema, che è il problema della natalità. Come voi sapete l’Italia è uno dei paesi a più bassa natalità e si dice, si tende a dire perché in questo modo, perché le donne non sono sufficientemente tutelate, perché debbono stare a casa a badare alla loro famiglia e argomentazioni i questo genere. Bene, io rilevo che nelle nazioni che ho appena citato, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Norvegia e compagnia cantando, le donne sono di più nelle posizioni dirigenziali, ma la natalità è tra le più alte di Europa, quindi in realtà il problema non è quello di avere delle remore sulla presenza delle donne nelle posizioni dirigenziali, ma è quello di salvaguardare e di preparare determinati servizi. Anche da qui finisce per essere importante una legge sulle pari opportunità, è vero che una legge che è una forzatura, è vero che non è un problema che può essere risolto per legge, però probabilmente e lo diceva prima la collega Castaldini, probabilmente il mettere forzosamente delle donne in posizione di dirigenza, forse potrebbe riuscire a cambiare la mentalità di questo paese, dove alcuni nostri dirigenti resistono fino all’entrata nelle case di riposo e non lasciano il posto ad eventuali presenze femminili, che non lo dico per piaggeria, ma che hanno dimostrato ampiamente in Italia, ma anche in altri paesi, di avere la possibilità di dirigere e di decidere molto meglio. Credo che questa norma vada approvata, sperando che in futuro non ce ne sia più bisogno.