
30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Interrogazione di Simona Lembi
Il bilancio della cittàLa discussione in Consiglio comunale sul bilancio di previsione 2013
Di seguito l'intervento della consigliera Raffaella Santi Casali:
Grazie Presidente. Sono molto intimidita perché qua ci sono colleghi che hanno parlato sul bilancio tantissime volte, quindi io mi sento un’anziana apprendista e con tutta la mia umiltà mi accingo a dire i miei pensieri. Vorrei partire da quello che è questo elemento che da politico sta diventando sempre più sindacale, sempre meno amministrativo, sempre meno di contenuto, che è il tema della scuola dell’infanzia. Parto da qui per allontanarmene perché vorrei evitare, vorrei che tutti noi evitassimo di mantenere quest’equivoco per il quale sembra che la tensione, che la dedizione, che l’attenzione all’educazione e alla formazione e all’istruzione di questa città siano ancorati limitati a quei tre anni di vita dei bambini, anche perché si parla poco dei bambini, si parla molto di temi sindacali. I bambini in questa città nascono e credo che loro e le loro mamme avrebbero bisogno di più cure nel momento in cui nascono e nel momento in cui faticosamente iniziano una vita insieme, questa coppia che a volte avrebbe bisogno di essere più amata dalla città. Nascono, vanno al nido in questa città in una percentuale molto alta, la media nazionale è circa del 15%, qui è del 34 e con tutti i servizi dedicati a quella fascia di età va oltre i 40, va a 43. Poi vanno alla scuola materna, scuola che soddisfa circa il 98% delle domande. Le soddisfa anche grazie al partenariato pubblico privato. Io credo che questo sia sano, giusto, all’altezza dei tempi, sia coerente con il momento economico e storico in cui siamo, quindi credo che in nessun modo debba rinunciare l’Amministrazione a questa strada, che peraltro aveva dichiarato con la massima chiarezza il Sindaco nel programma di mandato. L’ha fatto aprendo venti sezioni di scuola dell’infanzia dall’inizio del mandato, venti sezioni di scuola pubblica, pubblica per la Costituzione, pubblica per la legge dello Stato, pubblica per le leggi regionali, pubblica per quello a cui noi ci dobbiamo attenere perché noi siamo un’istituzione dello Stato. Quando noi parliamo di scuola pubblica parliamo di quello che ci dicono la legge e il principio di realtà. Io vorrei dire che chi non ha voglia di stare dentro a principio di realtà governando vuole dire che non ha tanta voglia di governare, perché senza principio di realtà non si governa, si fa una testimonianza. Poi i bambini crescono e qui davvero voglio dire qualcosa sul bilancio; vanno alle elementari, vanno alle medie e vanno al liceo, diventano adolescenti e questo Comune in questo bilancio non solo in presenza di tutte le difficoltà che i colleghi hanno detto molto meglio di me, in presenza di un calo di risorse generali ha mantenuto l’offerta e ha mantenuto la spesa, ma ha investito di più sull’handicap in modo significativo e ragionato con l’educatore d’istituto per cui le scuole comunali adesso sono come le scuole statali per cui c’è una continuità maggiore e una continuità anche durante l’estate e nei centri estivi. Ha investito 10 milioni di euro in tutto il diritto allo studio, un diritto allo studio che non è solo per la fascia di età della scuola dell’infanzia, ma di cui hanno bisogno tutti i giovani cittadini di questa città, ne hanno bisogno anche quelli grandi. Se leggiamo questi dati che davvero così bene ci hanno preparato gli apparati di questo Comune si vede che c’è un certo aumento di utenza potenziale per quanto riguarda la fascia zero – tre, un certo aumento per quanto riguarda la fascia tre – sei, un grande aumento per quello che riguarda la fascia elementari medie e un grandissimo aumento di utenza potenziale, che chiede servizi, chiederà servizi e chiederà servizi delicati, complessi e magari anche complicati, perché molte volte saranno figli di genitori non nati in Italia e sono a loro volta non nati in Italia. Bene, se noi continuiamo a concentrare la nostra attenzione di amministratori soltanto su quella fascia di età, su quel servizio e oltretutto guardandolo non con gli occhi dei bambini e non con gli occhi delle famiglie, ma con altri occhi, che tutto sommato spettano di più ad altri organi di rappresentanza sociale, noi non guarderemo tutto il resto, non guarderemo tutto il resto che c’è. Chi chiede, chi chiederà delle risposte sempre più grandi,non voglio …perché le domande della società sono quelle, che necessiteranno sempre di più di risposte, lo ripeto, che partano da un forte, pragmatico, ragionevole, corretto e giusto principio di realtà ed è allora in questo che ci serve essere flessibili, ci serve pensare alle cose a partire da come sono, ci serve pensare che è cambiata la composizione sociale rispetto a quando sono nati certi servizi, ma è cambiata in modo radicale e irreversibile. Noi dobbiamo pensare che i bambini da tre a sei anni hanno dei genitori, hanno delle madri, hanno dei padri, hanno genitori che spesso fanno lavori che richiedono servizi e orari diversi, che richiedono una cura da parte delle istituzioni diversa. Questi bambini hanno anche dei nonni e hanno molto spesso anche dei bisnonni che molto spesso sono malati, è una delle poche cose che da apprendista sto capendo, quando pensiamo ad un bilancio, bisogna che ci togliamo dalle monomanie, che non sono l’affetto, l’inclinazione che ognuno di noi ha per un tema, è qualcosa di diverso, è qualcosa che ci impedisce di vedere il tutto, che ci impedisce di vedere il tutto, ci impedisce di vedere le famiglie come sono fatte, quelle di cui hanno bisogno, la rete che non c’è più e la rete che noi potremmo aiutare a creare, di quanta diversità c’è bisogno, di quanto confronto aperto che noi chiamiamo negativamente conflitto, ma che invece forse è un confronto aperto su quello di cui davvero c’è bisogno e poi crescono, questi ragazzi crescono e si arriva ad un’età molto difficile ed io qui lo voglio dire, lo ha già detto il collega Melega quando ha fatto il suo intervento. Si può fare di più, credo che si dovrà fare di più anche proprio in termini economici, ma io credo che sia stato un segno di Amministrazione intelligente, lungimirante riprendere i finanziamenti su tutti i progetti di prevenzione degli abusi, del consumo di sostanze, che sono stati rifinanziati quest’anno e che per molto tempo non erano stati rifinanziati, perché anche questa è educazione, anche questa è formazione, anche questa è prendersi cura di quelle che chiamiamo pomposamente le giovani generazioni, che prima sono giovanissime, poi diventano più grandi, poi diventano tanto grandi e noi non è che possiamo pensare di dare solo risposta ad un pezzetto, perché legato a quel pezzetto c’è un movimento che poi non c’è più quando si va più avanti nell’età. Noi dobbiamo cercare di rimanere razionali, di rimanere solidi, con un senso di Amministrazione consapevole e pensare che tutto si tiene, tutto si tiene in un bilancio, perché tutto si tiene nella società, perché tutto si tiene nel mondo e tutto si tiene nella vita delle persone. Questo guardare davvero al dipanarsi delle età diverse, all’intrecciarsi delle età diverse e dei problemi diversi, mi fa dire questo, che non può essere solo la necessità economica a guidarci a volte in scelte e non possiamo solo dire non vorremmo ma, ma bisogna che sia una consapevolezza radicata non della necessità economica, ma di una necessità sociale, del nostro dovere di amministratori di uscire dal nostro sguardo corto che tutti noi talvolta abbiamo, ciascuno magari sulle proprie cose e avere uno sguardo lungo, largo e possibilmente alto e a me la direzione che intravedo in questo bilancio, che è quella di non fermarsi, di non fermarsi, ma di dare risposte adeguate alla realtà piace e quello che posso dire è che spero che possiamo fare ulteriore innovazione con ulteriore libertà, con ulteriore coscienza, con ulteriore dedizione libera e aperta alla risoluzione dei problemi che toccano la vita reale dei nostri concittadini e la nostra, perché noi quando siamo qui restiamo cittadini. Restiamo cittadini con i figli piccoli che diventano un po’ più grandi, poi un po’ più grandi, poi molto grandi, allora è su questo davvero che il Comune, come tutte le altre istituzioni, devono rimanere attenti e fermi,senza ascoltare sirene particolaristiche che ci porterebbero da una parte sbagliata. Grazie.