30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Intervento di Benedetto Zacchiroli e proposta Pd per la cittadinanza onoraria alla madre di Federico Aldrovandi
Videobox: reato di tortura, un argine agli abusiApprovato l'odg del consigliere Benedetto Zacchiroli
Il Consiglio comunale, nella seduta di martedì 27 febbraio 2013, ha approvato l'ordine del giorno, presentato dal consigliere Benedetto Zacchiroli, teso ad invitare il Parlamento e il Governo a riconoscere ed introdurre il reato di tortura nell'ordinamento penale italiano, a introdurre elementi di identificazione individuale degli appartenenti alle forze di polizia e altre azioni collegate.
Di seguito il testo dell'odg 25/2013 e il comunicato stampa.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA
Viste:
- la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1984 ed entrata in vigore il 27 giugno 1987;
- la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, testo coordinato con gli emendamenti di cui al Protocollo n. 11 firmato a Strasburgo l’11 maggio 1994, entrato in vigore il 01 novembre 1998;
- la Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, firmata a Strasburgo il 26 Novembre 1987;
Considerato:
che tutte e tre le convenzioni succitate impongono agli Stati di prevedere nel loro sistema penale interno il delitto di tortura, con pene di gravità adeguata, di mettere in atto opera di prevenzione e assicurare la punizione dei responsabili;
Ritenuto:
che due recenti sentenze della corte di Cassazione hanno messo in luce la grave lacuna normativa presente all’interno dell’ordinamento penale italiano in cui non è punito il reato di tortura:
- la prima emessa il 21 Giugno 2012 sul caso di Federico Aldrovandi, diciottenne ucciso durante un controllo di Polizia all’alba del 25 settembre del 2005 a Ferrara, ha ribadito la condanna di quattro poliziotti per eccesso colposo in omicidio colposo, confermando così le sentenze di primo e secondo grado;
- la seconda emessa a giudizio dell’irruzione eseguita dalla Polizia di Stato nel plesso scolastico di Genova denominato “Diaz” nella notte tra il 21 e il 22 luglio del 2001, dove erano alloggiati centinaia di manifestanti no-global giunti da tutta Europa in occasione del G8, nella quale i giudici della quarta sezione della Suprema Corte hanno confermato tutte le condanne a carico di 25 tra agenti e dirigenti di Polizia imputati;
Invita
il Parlamento e il Governo italiani
- a prevedere nella prossima legislatura l’introduzione nell’ordinamento penale del reato di tortura adottando una definizione di tortura che includa tutte le caratteristiche e le condotte giuridicamente rilevanti descritte nell'articolo 1 della Convenzione Onu di cui sopra (a partire dal testo approvato alla commissione giustizia del Senato il 13/09 u.s.).
- a condurre una revisione approfondita delle disposizioni in vigore nelle operazioni di ordine pubblico, incluse quelle in materia di addestramento e dispiegamento delle forze di polizia impiegate nelle manifestazioni, di uso della forza e delle armi da fuoco, tenendo conto della necessità di introdurre elementi di identificazione individuale degli appartenenti alle forze di polizia nelle operazioni di ordine pubblico quali codici di matricola o simili;
- a stabilire in maniera inequivocabile che le persone condannate in via definitiva, anche per pene inferiori ai 4 anni, ciò dovuto all’esercizio abusivo ed illegittimo di un potere pubblico, siano allontanate dalle Forze dell’Ordine, modificando ed integrando ove necessario le leggi e i regolamenti attualmente in vigore;
Invita inoltre
il Ministero dell’Interno
riferendosi nello specifico al “Caso Aldrovandi”, a che i quattro poliziotti, condannati in via definitiva, vengano estromessi dalla Polizia di Stato, poiché evidentemente, vista la sentenza, non in possesso dell’equilibrio e della particolare perizia necessari per fare parte di questo corpo e per la tutela dell’ordine e della incolumità pubblica;
Tutto quanto considerato
si desidera affermare che questo Consiglio è mosso alle considerazioni che precedono e ai conseguenti inviti anche dal rispetto e dalla gratitudine che si devono ai corpi di polizia che operano sul territorio e dalla consapevolezza che quotidianamente tante donne e uomini lavorano pur nella scarsità di risorse, con dedizione, professionalità e coraggio, al servizio dello Stato e dei cittadini, per il bene della comunità nazionale.