30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Corrado Melega interviene alla discussione sul Bilancio 2014
A rischio l'apertura di alcuni servizi pubbliciSimona Lembi sulla multa comminata ai volontari Auser
Rendiconto di bilancio, ridotti i debiti e aumentati i servizi per la cittàIl capogruppo Francesco Critelli sul bilancio consuntivo del Comune relativo al 2013
Un nuovo "hospice pediatrico" per il BellariaTommaso Petrella sul nuovo Hospice pediatrico al Bellaria
Poliambulatorio Reno, infondato il rischio di chiusuraDomanda d'attualità di Corrado Melega
Cup, riassetto da monitorareCorrado Melega sulla delibera relativa alla società che gestisce prenotazioni e pagamenti di visite ed esami medici
Contraccezione e abortoCorrado Melega sulla controversa applicazione della legge 194 sull'interruzione di gravidanza
C'è sanità e sanitàIntervento di Corrado Melega
Fondi dei gruppi politici alla fondazione per il welfareAngelo Marchesini sull'ipotesi di fondazione per il welfare
Fondi residui dei gruppi consiliari al welfare cittadinoFrancesco Critelli sulla proposta di una nuova fondazione per il welfare
Il bilancio della cittàLa discussione in Consiglio comunale sul bilancio di previsione 2013
Sciopero dell'Ausl bologneseCorrado Melega sulle ragioni della protesta originata dai tagli alla Sanità pubblica
Michele La Placa, il medico dei virusCorrado Melega ricorda il professore emerito dell'Università di Bologna
Mutualità e auto-aiuto, l'esperienza dei Gruppi Ama e dell'Ausl di BolognaUdienza conoscitiva
Un progetto ingiustamente accusatoCorrado Melega sul progetto di educazione affettiva e sessuale nelle scuole
Il benessere di una comunitàCorrado Melega durante la discussione sul Bilancio 2015
Un Bilancio di tagli e risparmi, ma con attenzione ai serviziCorrado Melega interviene in Aula
Casa dei risvegli, alleanza di comunità e famiglia per l'assistenza di persone in comaCorrado Melega sul decennale dell'associazione nata in ricordo di Luca De Nigris
Intervento del consigliere Corrado Melega durante la discussione sul Bilancio comunale:
Il sistema di welfare costituisce senza dubbio un importante fattore per la tenuta della coesione sociale della comunità, oltre che il principale contributo al benessere della stessa. Visti i numerosi tagli e le razionalizzazioni subite dal sistema socio-sanitario pubblico- non si deve dimenticare che al nostro comune sono mancati 150 milioni in 2 anni e che la sciagurata idea di abolire del tutto l’IMU potrà farne mancare altri- siamo di fronte,
in questa città, al pericolo di veder gravemente sacrificata l’offerta di servizi, le cui caratteristiche universalistiche e di grande qualità sono da sempre peculiarità del nostro territorio e devono al contrario essere preservate.
Oggi la tenuta del sistema socio-sanitario pubblico viene messa a dura prova oltre che dalla riduzione delle risorse, dalla molteplicità e dall’articolazione di nuovi bisogni: l’invecchiamento della popolazione è uno dei dati che caratterizzano l’andamento demografico di Bologna. Alla fine del 2012 si registrano 229 anziani ogni 100 giovani, con il 26% di ultra sessantacinquenni ed il 9% di ultra settantanovenni. Considerando che una
grande percentuale vive sola, spesso affetta da patologie croniche ed in condizioni economiche difficili si capisce come tutto ciò rappresenti un’importante capitolo di spesa. Presa in carico della fragilità, prevenzione della non autosufficienza, riorganizzazione dell’assistenza a domicilio, potenziamento dell’offerta delle case residenza per gli anziani, piena integrazione tra servizi sanitari e sociali, miglior utilizzo dei centri diurni per anziani, consolidamento dello strumento “ assegno di cura” valutando a due anni di distanza dall’applicazione del regolamento provinciale i suoi effetti, consistenti in una significativa riduzione dell’erogazione, così da poterlo eventualmente aggiornare, sono i più importanti argomenti in questo campo. Nella città abbiamo una rete di strutture residenziali e semi residenziali per disabili, di grande qualità, che con il processo di accreditamento andranno rivalutate e razionalizzate per consentire una migliore appropriatezza e sostenibilità dei costi. Il superamento dei doppi servizi, la riorganizzazione dei servizi per fasce di età, il
progressivo invecchiamento della popolazione disabile, che richiede una rivisitazione nel tempo dei termini assistenziali sono alcuni dei temi che riguardano la cura delle disabilità.
Si è verificato negli ultimi anni un aumento del numero dei nati, interrotto nel 2012, che ha comportato un importante cambiamento del tessuto sociale, dato che a questo aumento ha contribuito per circa il 30-35 % la popolazione immigrata. Anche in questo caso si assiste ad un incremento dei bisogni, innanzitutto perché si tratta per lo più di fasce di popolazione fragili e poi perché le giovani famiglie di migranti esprimono una richiesta sempre maggiore di welfare socio-sanitario più complesso (nidi, casa, prevenzione, contributi economici), rispetto a qualche anno fa quando le richieste di assistenza riguardavano soprattutto il ps, il pediatra ed il mmg (medico di medicina generale, ndr). Occorre poi concentrarsi anche sull’età adolescenziale per prevenire e combattere i fenomeni di bullismo, di abuso di alcol e sostanze che stanno diventando sempre più significativi. Il comune di Bologna sta partecipando con il settore città sane – promozione della salute, al finanziamento di un progetto che lo vede unito a molti altri attori, quali PM, FFOO (Forze dell'Ordine, ndr), Università, spazio giovani, dipartimento di salute pubblica, per un’azione di contrasto a questo fenomeno. Purtroppo il finanziamento non riesce a coprire l’intero programma e sarebbe auspicabile che si potesse reperire maggiori risorse, in modo da intervenire anche a livello delle scuole secondarie superiori.
Di recente il consiglio comunale si occupato con udienze conoscitive, commissioni ed ordini del giorno di un'altra emergenza socio sanitaria, figlia in gran parte della crisi economica, le ludopatie. Si è assistito infatti al proliferare di locali per giochi d’azzardo di qualsiasi tipo ed alla comparsa in molti bar di macchine per le video lottery.
Il servizio sanitario, che pur ha messo in campo energie non riesce ad affrontare il numero sempre crescente di dipendenze. D’altra parte il Comune poco può fare essendo la titolarità dei permessi in capo allo stato, che incassando da questa attività molti soldi è in pratica un complice. L’unica via può essere quella di un gruppo multi disciplinare che individui strategie di informazione e dissuasione. Bisogna inoltre tener presente come queste attività siano uno dei mezzi più efficaci di infiltrazione della criminalità organizzata: a questo dovrebbe pensare lo stato, che invece ha diminuito la tassazione.
In questo quadro ci si deve chiedere al di là di ogni ideologia, se le risorse pubbliche da sole potranno continuare in futuro a garantire la sostenibilità di tutto il sistema welfare, soprattutto in presenza di un contesto normativo nazionale ed europeo (spending review, patto di stabilità, fiscal compact) non certo favorevole agli enti locali come le recenti prese di posizione del sindaco Merola, peraltro condivise da altri primi cittadini di ogni parte politica hanno sottolineato. E’ vero che la lotta dei sindaci qualche risultato lo ha ottenuto, non certo sufficiente però a coprire i 150 milioni di euro mancate alle casse del Comune in due anni. Il dovere di un amministratore è chiaramente quello di difendere il servizio pubblico a fondamentale garanzia dei diritti dei cittadini, sono però convinto per quello che ho detto finora che in questo momento sia necessario mettere in campo nuove forme di economia, ricorrendo a quella sussidiarietà già ipotizzata nel programma di mandato.
D’altra parte bisogna tener presente che in Regione sono già oltre 90mila i lavoratori impegnati in imprese a carattere sociale, che integrano il sistema pubblico. Cooperative ed imprese sociali dovrebbero poter partecipare al processo di gestione dei servizi, mantenendo naturalmente in capo agli enti pubblici la titolarità di programmare, valutare e controllare. Nel nostro caso non solo l’apparato amministrativo, sindaco e giunta, ma anche il consiglio comunale dovrà essere coinvolto in questo compito.
Nella contingenza di una situazione sociale ed economica fortemente compromessa da questo interminabile processo di impoverimento, si evidenzia sempre più il bisogno di supporto ed assistenza ai cittadini, che vista la politica governativa degli ultimi anni impone di fatto agli enti locali un carico sempre più oneroso e difficile da sostenere. Questa amministrazione lavora da tempo ad un processo di razionalizzazione e riorganizzazione che salvaguardi i diritti e la qualità del servizi sociali pur nelle strette della crisi. In questo ambito penso sia importante il progetto di unificazione delle ASP. In attesa di vedere se il progetto approderà ad una sola o a due ASP, mi pare fondamentale la costituzione di un soggetto unico che si occupi dei servizi socio-sanitari. Il progetto ha subito un ritardo rispetto a quanto previsto all’inizio del percorso, che dovrebbe concretizzarsi a partire dal Gennaio 2014; paradossalmente però il ritardo si rivela utile e servirà per metter a punto il piano industriale. Sicuramente i vantaggi saranno economici per l’unificazione dei servizi amministrativi, per un maggior potere contrattuale nella stipula degli appalti,per un recupero di efficienza nella gestione unitaria delle strutture residenziali e semiresidenziali, per la riduzione dei costi di struttura e per una serie di altri fattori. Si potranno superare punti di debolezza quali il numero di personale a tempo determinato che rende limitata la continuità del servizio, il tasso di inidoneità del personale in continuo turn-over, l’età avanzata di molti operatori. Sarà possibile un’integrazione con il servizio di pronto soccorso sociale, il servizio di bassa soglia rivolto a persone adulte con particolare fragilità e temporaneamente presenti a Bologna, i servizi sanitari per disabili adulti, i servizi di accesso valutazione e presa in carico, di concerto con i Quartieri. Il progetto così delineato dovrà necessariamente integrarsi con la politica dei Quartieri, ora in difficoltà dato il mancato completamento del processo di decentramento dei servizi sociali. La funzione di produttore ed erogatore di servizi dell’ASP dovrà tener conto dell’esclusivo ruolo di committenza del Comune e dei Quartieri.
Per quello che riguarda il fronte prettamente sanitario, si deve innanzitutto ribadire come il Comune di Bologna debba essere parte preminente nell’ambito della conferenza territoriale socio-sanitaria (CTSS). Bologna infatti non è solo la capitale della Regione, ma è anche la sede di 4 importanti poli sanitari , che costituiscono un grande elemento di attrazione extra-provinciale ed extra- regionale. Uno dei 66 programmi del piano strategico
metropolitano - Ridisegno ed innovazione del sistema salute - si propone di riorganizzare il modello sanitario metropolitano bolognese attraverso 7 progetti, che coinvolgeranno enti scientifici ed economici della città ( tra questi una radicale ristrutturazione del S.Orsola). In questo momento però è necessario far fronte al devastante taglio di risorse che ha subito il ssr (sistema sanitario regionale, ndr), dato che mancheranno quest’anno 260 milioni di euro ed è inutile negare che ciò influenzerà pesantemente il mantenimento dei servizi. Sono recentemente venuti in udienza conoscitiva i due direttori generali di AUSL e AOSP, che hanno illustrato un programma di riorganizzazione dei reparti, di eliminazione di ridondanze presenti nelle due aziende, di trasformazione di ospedali di prossimità, di diminuzione di personale medico e non, a causa della riduzione drastica del turn over. Ad esempio i consultori hanno visto aumentare le prestazioni e diminuire il personale a causa di pensionamenti non sostituiti. Tutto questo costituirà sicuramente un disagio per i cittadini , che già ora , a causa della crisi usufruiscono meno dei servizi sanitari. Ecco perché è cruciale il ruolo del Comune nella CTSS. Una volta valutate le proposte tecniche, se si è convinti della loro efficacia deve essere messa in atto un’opera di informazione e confronto con i cittadini, che spieghi il perché di un accorpamento o di una trasformazione. Deve a mio parere cessare l’abitudine di discutere di questi temi all’interno della CTTS, assumere atteggiamento interlocutorio e poi ritornare al paese e raccogliere le firme per fermare i processi, per puro interesse campanilistico. Altro importante intervento da fare congiuntamente all’ ANCI , è il contrasto al previsto aumento dei ticket, che dovrà secondo le stime dare un introito pari a due miliardi di euro. Si tratta di una misura sicuramente insostenibile. Come si è detto, nello scorso anno si è registrato un minore ricorso a prestazioni ambulatoriali e laboratoristiche del 3% circa e non credo proprio dovute ad un generale miglioramento della salute. Sono aumentate le persone che vivono per strada, nel 2012 a Bologna e provincia 85mila persone si sono iscritte ai centri per l’impiego, la disoccupazione nel nostro distretto ha superato il 9%. Effetto non secondario la nascita di strutture private che con prezzi di poco superiori al ticket permettono di evitare le liste di attesa dovute alla scarsità di personale, così la privatizzazione uscita dalla porta rientra dalla finestra e talvolta non è neppure tecnicamente attendibile. Per queste ragioni ritengo che sia politicamente e socialmente indispensabile combattere quest’ennesimo balzello.