30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Nell'articolo di Repubblica Bologna gli interventi dei consiglieri
Mense scolastiche, introiti e porzioni del servizio refezioneInterrogazione di Simona Lembi
Tariffe mense scolastiche, valutazione dell'attuale sistemaUdienza conoscitiva
Mense scolastiche, tariffe più basse e buona alimentazioneLa delibera del Comune dopo il bando per la nuova gestione
Partecipazioni societarie del Comune, tariffe mense scolastiche, Poc sui patrimoni pubbliciDelibere e ordini del giorno del Consiglio comunale
Scuola, diritto al pasto da casa dopo la sentenza di TorinoUdienza conoscitiva richiesta da Simona Lembi
Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi sulla sentenza di Torino che riconosce il diritto a consumare a scuola il pasto preparato a casa:
“Sta facendo molto discutere una sentenza del tribunale di Torino che ha riconosciuto il diritto dei genitori a far consumare a scuola un pasto preparato e portato da casa.
Orizzontescuola ha riassunto in modo puntuale il percorso che ha portato a questa sentenza che voglio qui brevemente riprendere: nel 2013 un gruppo di famiglie crea il comitato 'caro mensa'. Per la precisione 58 famiglie fanno ricorso al TAR per l'aumento delle tariffe intentando insieme una causa contro il Comune di Torino e il Ministero dell'Istruzione (MIUR) per vedersi riconosciuto il diritto di nutrire i propri figli a scuola con il pasto preparato da casa. Nel giugno di quest'anno la Corte d'appello riconosce questo diritto. Il Ministero ricorre ed è proprio delle ultime settimane il mancato accoglimento di questo ricorso. La sentenza quindi è valida, su tutto il territorio nazionale.
Non entrerò nel merito dei provvedimenti già attuati in alcune città d'Italia o ancora da definire come nel caso dell'Emilia Romagna e di Bologna.
Anticipo al Consiglio di avere rivolto richiesta di una udienza conoscitiva alla commissione competente che mi auguro venga presto accolta, un incontro che possa favorire lo sbrogliarsi di una questione profonda che nessuno può pensare di affrontare alzando le braccia oppure limitandosi a sole soluzioni organizzative.
Una domanda su tutte segna questo mio profondo convincimento: il panino libero risponde davvero ai diritti dei bambini? Quali diritti? Quelli all'uguaglianza, al rispetto e ad una alimentazione sana.
Per anni siamo stati ossessionati dal 'migliorare la qualità e la sicurezza degli alimenti e delle bevande somministrate a scuola', studiare il miglior bilanciamento per una dieta equilibrata evitando un problema reale dei nostri tempi, l'obesità, e favorendo una buona crescita. Ci sono voluti decenni per definire quello del pasto tempo scolastico e quindi educativo.
Sono state messe a punto più di 10 diete speciali, Comitati mensa con la partecipazione dei genitori alle scelte alimentari della mensa scolastica, individuato rette diverse per le condizioni economiche di provenienza delle famiglie dei bambini ma non diverse nell'esperienza educativa che la mensa scolastica rappresenta.
E allora mi chiedo: ha ancora valore tutto questo o è, per stare in tema, aria fritta? E ancora, se queste, che sono indicazioni che arrivano dagli organismi internazionali fino al più piccolo Comune d'Italia, come è possibile garantirle con il pasto preparato da casa?
Aggiungo a questo che per molti bambini il pasto a scuola rimane l'unico pasto completo fatto nella giornata.
Save the Children, che da diversi anni realizza un monitoraggio sul servizio di refezione scolastica intitolato '(non) tutti a mensa', sostiene che almeno un bambino su dieci è nella condizione appena descritta e aggiunge che meno mensa significa più dispersione scolastica.
Nel rapporto che ho appena citato, ha messo in evidenza un nesso tra assenza di mensa, assenza di tempo pieno e dispersione scolastica e sostiene che 'al crescere dell'offerta formativa (mensa e tempo pieno) decresce visibilmente la percentuale di dispersione scolastica'.
Terza questione: quale idea di scuola eguale abbiamo se cominciano ad affermarsi le soluzioni fai da te? Oggi il panino portato da casa, omani ognuno sceglierà il libri su cui studiare? Successivamente sceglieremo anche gli insegnanti da casa?
Ho seguito passo passo quanto accaduto in questo territorio: l'assessore del Comune di Bologna ha salutato questa novità come una sconfitta e ha riunito attorno ad un tavolo i dirigenti scolastici.
La Regione Emilia-Romagna ha anticipato l'intenzione di individuare linee guida igienico-sanitarie condivise sulle modalità di somministrazione e consumo di quello che è stato definito di volta in volta il panino libero, lo tsunami mensa, la 'schiscetta' da casa e molto altro ancora.
Saremo molto attenti alle soluzioni di problemi igienico-sanitari, organizzativi e di responsabilità che le conseguenze di questa sentenza comportano nelle scuole pubbliche, senza dimenticare la questione sostanziale e cioè di garantire a tutti i bambini, a prescindere dalle condizioni di nascita e quindi dalle risorse delle loro famiglie, un buon pasto a scuola che non significa solo un pasto gustoso ma un momento di educazione e quindi di crescita”.