30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Il Comune di Bologna per la dignità delle persone e contro la pratica illegittima delle false dimissioni volontarie. Ordine del giorno e intervento di inizio seduta della consigliera comunale PD e Presidente della Commissione consiliare delle Elette Mariaraffaella Ferri.
Nuovi assunti senza articolo 18 ma in cambio addio al precariatoIl governo sposa la linea BCE. Rassegna stampa del 30 gennaio 2012.
In sede di Consiglio comunale, lunedì 30 genaio 2012, la consigliera comunale Pd e Presidente della Commissione consiliare delle Elette Mariaraffaella Ferri ha presentato un intervento di inizio seduta in merito alla riforma del mercato del lavoro ed in particolare delle norme in materia di licenziamento. Contestualmente la consigliera Ferri ha inoltre presentato un ordine del giorno che è stato approvato all'unanimità dal Consiglio comunale.
"Il Governo Monti sta riformando il mercato del lavoro, la ministra Fornero ha più volte annunciato di voler affrontare tutte le complesse e spinose questioni in campo, compresa quella della flessibilità in uscita e dei licenziamenti. Occorre prevedere tutele dei lavoratori. Si registrano molte finte dimissioni volontarie in bianco," così la consigliera Ferri, "fatte sottoscrivere al momento dell'assuzione da datori del lavoro per aggirare le normative in vigore.
Molte amministrazioni stanno prendendo posizione rispetto a questi comportamenti lesitivi della dignità femminile. "In modo unitario come Consigliere comunali (ed in assenza della Consigliera Salsi, con il capogrupo del M5S Bugani) abbiamo sottoscritto un Odg" spiega la consigliera PD Ferri "per esprimere un sostegno condiviso alle iniziative popolari tese al superamento del fenomeno delle false dimissioni volontarie ed ad ogni provvedimento legislativo che intenda riaffermare nel nostro Paese il diritto e la tutela della maternità e della paternità. A tal fine chiediamo quindi al Ministro Fornero di comprendere, nell'ambito della più complessiva riforma del mercato del lavoro, anche le norme ed i dispositivi necessari al superamento del problema esposto."
Intervento di inizio seduta della consigliera comunale PD e Presidente della Commissione consiliare delle Elette Mariaraffaella Ferri
CONSIGLIO COMUNALE
In questi giorni il Governo Monti sta elaborando la riforma del mercato del lavoro ed il Ministro Elsa Fornero ha più volte annunciato di voler affrontare, senza alcun tabù - tutte le complesse e spinose questioni in campo, compresa quella della flessibilità in uscita e dei licenziamenti. Nell'ambito della più generale questione dei licenziamenti e delle tutele dei lavoratori, in caso di licenziamento senza giusta causa, si pone anche il fenomeno delle finte dimissioni volontarie dal lavoro (le cosiddette dimissioni in bianco), fatte sottoscrivere al momento dell'assunzione da parte di datori di lavoro che intendono aggirare la normativa vigente. Tale pratica è tuttora ampiamente in uso nel Paese ed infatti, in base al Rapporto Istat 2011, sono circa 800 mila - quasi il 9 % delle lavoratrici - le donne che nel periodo 2008-2009 sono state licenziate, o messe in condizioni di doversi dimettere attraverso le dimissioni in bianco, in occasione o a seguito di gravidanza. Subiscono tale trattamento soprattutto le più giovani (il 13,1 % delle madri nate dopo il 1973), le residenti nelle regioni del Mezzogiorno (10,5 %), le donne con un titolo di studio basso (10,4 %), quelle che lavorano come operaie (11,8%) o impiegate nella piccola e media industria (11,4 %). Inoltre, i dati Istat ci dicono che solo il 40,7% delle donne costrette a lasciare il lavoro in occasione o a seguito della gravidanza riprende poi l'attività lavorativa. Sempre in questi giorni, un gruppo di autorevoli donne del Paese, assolutamente trasversale per provenienza territoriale, orientamento politico, esperienza professionale o organizzazione sociale di riferimento, sta promuovendo una legge d'iniziativa popolare per eliminare il vero e proprio abuso di potere esercitato nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici a cui viene chiesto la sottoscrizione delle proprie dimissioni volontarie su moduli privi di data, e quindi post databili, da far valere in caso d'infortunio, di lunga malattia o per le donne, di gravidanza. Anche a livello istituzionale, Comuni ed Enti Locali stanno prendendo posizione contro la pratica delle false dimissioni volontarie, ritenuta del tutto illegittima, lesiva della dignità delle persone ed, in particolare, dell'autonomia femminile, in quanto contrappone in modo ricattatorio per la donna la scelta di procreare e l'esigenza di lavorare. In modo unitario come Consigliere comunali (e in assenza della Consigliera Salsi, con il capogruppo del M5S Bugani) abbiamo sottoscritto un Odg che ora proponiamo al Consiglio - e di cui chiediamo l'immediata trattazione - per esprimere un sostegno condivisa alle iniziative popolari tese al superamento del fenomeno delle false dimissioni volontarie ed ad ogni provvedimento legislativo che intenda riaffermare nel nostro Paese il diritto e la tutela della maternità e della paternità. A tal fine chiediamo quindi al Ministro Fornero di comprendere, nell'ambito della più complessiva riforma del mercato del lavoro, anche le norme ed i dispositivi necessari al superamento del problema esposto