30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Consigliere Sergio Lo Giudice
Grazie Presidente. Sulla prima pagina della Repubblica di oggi, le pagine nazionali, c'è un assai interessante editoriale del professor Stefano Rodotà, intitolato "Linguaggio dei vincitori", in cui Rodotà con l'acume che gli è proprio ci pone all'attenzione un fatto secondo lui centrale. Si chiede infatti Rodotà se la vera novità di queste elezioni non consista nell'emersione piena di un modello culturale, più che di una posizione politica. E infatti dice Rodotà: non riesco a sottovalutare fatti che troppi si sforzano di considerare minori che vengono confinati nel folclore, assolti da Berlusconi come simpatiche e innocue forzature del linguaggio da parte degli uomini della Lega, e invece dovremmo sapere che proprio il linguaggio è la prima rivelatrice spia di mutamenti profondi che investono la società e la politica. Abbiamo infatti nel nostro paese, e negli ultimi tempi soprattutto, una sorta di abitudine a modi, a espressioni, a espressioni non solo relative al linguaggio verbale ma anche al linguaggio dei gesti, al linguaggio dei comportamenti, che in qualsiasi altro paese europeo e nel nostro paese fino a qualche anno fa sarebbero stati considerati totalmente inaccettabili, totalmente impresentabili.
E così noi invece abbiamo un leader di governo che invita i suoi a prendere le armi contro chi? Contro l'esercito italiano immagino, lui dice contro Roma ladrona. Quell'altro che dichiara di voler sparare in bocca agli immigrati, un Sindaco di una città del nord-est che giusto ieri ha detto a un giornale spagnolo che lo intervistava che il suo modello di comportamento è il fascismo; un Presidente del Consiglio che si augura di non doversi occupare in Europa di diritti civili, di omosessuali dice lui con la consueta eleganza che gli è propria, ma piuttosto meglio di trasporti; Senatori della Repubblica che si dilettano di fare i saluti romani.
Ebbene, di fronte a questi comportamenti una acquiescenza, la perdita di una capacità di reazione, di indignazione, significa accettare non solamente cambiamenti linguistici, significa accettare una modifica di modelli culturali inquietanti.
È per questo Presidente che oggi ho chiesto di prendere la parola per aggiungere la mia voce, la nostra voce a quella di quanti nei giorni scorsi hanno stigmatizzato un fatto accaduto nella nostra città che per l'appunto può essere facilmente confinato nel folclore, ma che invece a mio giudizio è bene che susciti la esplicita dichiarata indignazione della parte democratica di questa città. Mi riferisco a quanto è apparso sui giornali, in particolare su un quotidiano bolognese qualche giorno fa a opera dell'ingegner Tossani, un paginone. Tutti sapete di quello che sto parlando, in cui all'interno di uno degli sproloqui a cui a cadenza trimestrale o semestrale l'ingegnere ci ha abituati, questa volta però la fa grossa perché dice: "L'Italia si muova, si scuota, si sacrifichi per ritornare ai fastigi di quando ci sentivamo di far parte di una razza forte, pura e maestra di vita".
A parte la sciocchezza di considerare quella italiana una razza pura. Mai paese, mai popolo, mai nazione fu il frutto di un incrocio di etnie e di popoli diversi quanto il popolo italiano.
A parte questo, che si evochi, legandola a un cambiamento di clima politico, la ripresa di un concetto così eminentemente razzista quale quello della supremazia di una razza forte e pura, non è solamente qualcosa che indigna. È anche un comportamento che, come giustamente alcuni Senatori e alcuni intellettuali di questa città hanno voluto sottolineare firmando un appello ma anche sporgendo una denuncia alla Procura della Repubblica è anche un comportamento vietato dalle leggi del nostro Paese, quella legge, la legge Mancino che rappresenta la modifica di una legge del '75 che recepisce una convenzione internazionale contro il razzismo che impedisce di evocare e di invocare supremazie di una razza sulle altre razze, non perché, come qualcuno dice, criticando quella legge, si voglia limitare la libertà di espressione, ma perché il riferimento a teorie di supremazia razziale, in questo continente, in questo Paese ha prodotto danni e tragedie storiche grandissime, visto che, per altro l'ingegnere in questione non era propriamente un bambino, era un giovanotto quando 70 anni fa, numerosi nostri connazionali furono mandati nei campi di concentramento a causa di leggi che si ispiravano a questo principio alla supremazia della pura e forte razza italica su altre razze, io credo che sia bene che noi non facciamo passare sotto silenzio atti di questo genere.
Quindi io mi auguro non solo che fatti come questo non succedano più, ma mi auguro anche che la Magistratura possa andare avanti e che si stabilisca anche sul piano formale che in questo paese non c'è più posto per chi vuole fare delle teorie pseudoscientifiche sulla supremazia razziale un nuovo modello culturale.