
30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Intervento in aula del consigliere Corrado Melega
Sostegno al progetto sulla sclerosi multiplaUn disegno sperimentale randomizzato controllato per valutare la sicurezza e l’efficacia dell’angioplastica venosa nella SM. Odg presentato dai consiglieri comunali PD Corrado Melega e Angelo Marchesini.
Progetto a favore della sclerosi multiplaUnanime approvazione dell'Odg per valutare nel tempo gli esiti della ricerca su un disegno sperimentale.
O.D.G. N. 266: ORDINE DEL GIORNO PER INVITARE LA GIUNTA A SOSTENERE IL PROGETTO A FAVORE DELLA SCLEROSI MULTIPLA, PRESENTATO DAL CONSIGLIERE MELEGA ED ALTRI IN DATA 16.07.2012 - PG. N. 174600/2012
Approfitto dell’ordine del giorno e per la parte tecnico- scientifica mi affido ad alcuni miei colleghi. Non sottovaluterei comunque anche l'elemento psicologico, credo che anche la speranza e la volontà di combattere sia funzionale alla vittoria su questa malattia, che conta oltre 630 mila malati di sclerosi multipla in Europa, 65 mila in Italia e con un aumento di 1800 casi ogni anno. Inizia in genere verso i 30 anni, le donne sono più colpite. Non ne conosco i motivi, ma potrei definirla fra le malattie della modernità, perchè credo ne stia aumentando il numero, divenendone un elemento socialmente rilevante sia dal punto di vista medico che delle risorse. Proprio un Assessore della Giunta Delbono aveva condiviso i motivi a sostegno di questa battaglia e delle speranze di questi malati. E ricorderei che tanti fra noi, anche indirettamente, hanno vissuto questa esperienza. Perciò vorrei raccontare la storia, una storia contemporanea della medicina e della scienza che inorgoglisce la nostra Regione. Si parla di Paolo Zamboni, che è professore a Ferrara, ma anche del dr. Salvi che è professore a Bologna. Si tratta di personalità di valore nazionale, anzi internazionale. Il Professor Paolo Zamboni è direttore del Centro di Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara, è titolare della cattedra di Metodologia Clinica e Semiotica della Chirurgia del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Anestesiologiche e Radiologiche. La Sezione Clinica Chirurgica dell’Università di Ferrara ha scoperto una nuova patologia definita sindrome da insufficienza venosa cronica cerebro spinale, la cosiddetta CCSVI. La CCSVI è una sindrome emodinamica in cui le vene cervicali e toraciche rimuovono poco efficacemente il sangue del cervello verso il cuore( giugulare interne vertebrali, lombari ecc...). Le malformazioni riguardano specialmente le vene giugulari interne che corrono lungo il collo e la vena AZI che scorre all'interno del torace. Il restringimento e le ostruzioni venose aumentano, rispetto al normale, il tempo di deflusso del sangue dal cranio, aumentando l’ipertensione intracranica, l’insufficienza del drenaggio venoso, eccetera. Da questo punto di vista il Professor Zamboni ha individuato una strettissima correlazione tra la CCSVI e la sclerosi multipla. E qui che il campo della scienza è,appunto, tuttora in divenire. Anche qui a Bologna c'è chi ha sostenuto questo tipo di collegamento, è il Dottor Fabrizio Salvi, bravissimo neurologo dell’Ospedale Bellaria di Bologna che ha svolto una significativa attività di monitoraggio sui pazienti del centro, tuttavia non di una numerosità che permetta una valutazione incontrovertibile. Il Ministro della Salute Fazio il 27/10/2010 ha previsto che, nel rispetto dei principi etici, deontologici e professionali che devono sempre guidare medici e scienziati, il trattamento correttivo endovascolare della CCSVI in pazienti con sclerosi multipla possa continuare in centri accreditati a livello regionale per il trattamento delle patologie vascolari, con la garanzia di una procedura di accertamento diagnostico della presunta patologia effettuata nel rispetto di protocolli diagnostici appropriati, ricorrendo alla procedura emodinamica correttiva solo in presenza di una patologia accertata che condizioni negativamente un fisiologico equilibrio emodinamico. La Regione Emilia-Romagna è intervenuta in senso attivo, riconoscendo, l'opportunità di svolgere una attività di ricerca. Certo che l’ordine del giorno risente dei dubbi e delle perplessità presenti in Consiglio, ma io metterei alcuni punti fermi. Di sicuro la scienza non ha ancora sconfitto questa malattia, che resta terribile per il percorso e per l'infausto fine, che può essere prolungato o meno, però non abbiamo ancora la possibilità di curarla definitivamente. Poi mi pare che la statistica indichi, comunque, un aumento della malattia, soprattutto nei Paesi più industrializzati. Come terzo punto vedo che le persone che intraprendono questo percorso lo fanno con convinzione e tanta speranza. La speranza che di per sè non è una cura, tuttavia io penso che la speranza di una vita migliore, per molti è motivo, di per sé stesso, segno di buona vita. Per chi vive la sofferenza, ritengo, è sempre un passo avanti, è l'esigenza di dare forza alla sperimentazione. Ci sono altri temi convincenti, ad esempio ai medici di non intervenire, in questi ultimi anni, ha costretto alcuni cittadini emiliano-romagnoli, alcuni malati che intendono sottoporsi all'intervento a muoversi verso altre Regioni, con sovraccarico di spese per i malati stessi. Non è giusto costringere i nostri cittadini a muoversi verso altre terre,considerato anche un tipo di intervento che non mi risulta straordinariamente pericoloso. Da quel che ho saputo nell'udienza organizzata dal Dr. Caviano, dai racconti di alcune persone conosciute dal l'Associazione che lavora in questa materia, vi sono malati che hanno avuto grandissimi miglioramenti e altri che, invece, non hanno trovato giovamento. Si tratta di una fase in movimento, ma ripeto, io credo che sia importante e giusto lasciare la possibilità alla sperimentazione, soprattutto in una Regione come Emilia-Romagna, che si è sempre stata caratterizzata per fare passi in avanti in tanti settori, senza rischiare di bloccare qualsiasi ipotesi di progresso rispetto a questo tipo di intervento, senza avere certezze. Vedete che succede, in una fase fortemente recessiva, di totale impedimento psicologico verso la sperimentazione, di totale impossibilità di dare speranza, le prime attività che si pensa di tagliare potrebbero proprio essere quelle legate alla ricerca e la sperimentazione. No, anche ora, vi sono risorse ed energie mal governate e che potrebbero essere ancora indirizzate alla sperimentazione scientifica e medica. Torniamo a uomini di valore come i Dottori Zamboni e Salvi, che fanno parte dell'Emilia-Romagna che su questi fronti hanno lavorato con costanza da molti anni, trovando spazi di luce e dando una qualche speranza. Con l'atteggiamento "proibizionista a priori" non si muove nulla e non si fa alcun passo in avanti. Per questo il nostro atteggiamento deve essere progressista, rivolto all'apertura e all'ascolto, mentre non sono utili ai malati atteggiamenti di chiusura e soprattutto i conflitti fra parti politiche e associative, in cui prevale, non di rado l'esigenza di apparire e prevalere su altri. Non si può, inoltre pensare che, sempre, una medicina tradizionalmente pensata possa essere meglio, nella storia non si sarebbe fatto nessun passo in avanti. E, più in generale, ho l'impressione che il malato non sia posto al centro, pensando anche al peso che in questa materia, può giocare il mondo imprenditoriale e gli interessi che muove oggettivamente. Comunque come Comune, pure con limitati poteri, cerchiamo di affiancarci a chi cerca di comprendere il senso di questa sperimentazione, in attesa di esiti che saranno comunque utili a capire di più. Grazie