30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Daniela Turci su un grave episodio in un liceo di Roma
Cimitero polacco, dignità alla memoriaArticolo de Il resto del Carlino di sabato 7 settembre 2013
Commemorazione di Adelia Casari Giorno della memoria, Consiglio comunale straordinario Una onorificenza non dovuta, Paride MoriLeonardo Barcelò sul caso del bersagliere della Repubblica di Salò
Il giorno della memoria, perchè l'orrore non si ripetaSimona Lembi apre la seduta solenne congiunta dei Consigli comunale e provinciale
Intervento del consigliere Benedetto Zacchiroli sul nazista colpevole della strage delle Fosse Ardeatine, la cui morte ha suscitato vivaci polemiche sul luogo di sepoltura. Il testo ripreso dai comunicati stampa del Comune.
"Nei campi di concentramento non c’erano camere a gas ma solo immense cucine, già durante la guerra gli alleati hanno cominciato a fabbricare false prove contro i nazisti". "Ancora oggi se prendiamo le mille persone più ricche e potenti al mondo dobbiamo constatare che notevole parte di loro sono ebrei".
Sono frasi di Erich Priebke, morto l’11 ottobre a Roma, il gerarca nazista colpevole, condannato all’ergastolo, per la strage delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944, in cui 335 civili e militari furono fucilati come rappresaglia per un attacco partigiano che aveva provocato la morte di 33 militari tedeschi.
Sono frasi rilasciate poche settimane prima della morte, a compimento del suo secolo di vita, se mi si permette un ultimo schiaffo, pesante, alla comunità ebraica ma non solo, alla comunità internazionale e alla memoria.Ha continuato e continua nel suo testamento dicendo che si tratta del mio modo di vedere il mondo, dei miei ideali, le sue parole mettono amarezza, gettano nello sconforto. Quante volte ancora dovremo visitare un campo di concentramento? Quanti monumenti alla memoria si dovranno ancora erigere perché certe idee muoiano con chi le ha generate o sposate? Quelle frasi, quelle idee ci riportano al dovere che abbiamo di fare in modo che si ricordi, che si faccia memoria, è l’unico modo possibile, non ce ne sono altri. La convivenza europea ha questo come suo cardine, non lo dobbiamo scordare, anche da Bologna dobbiamo operare non solo, ed è bene che ogni anno un gruppo di studenti visiti quei posti dell’orrore ma perché si faccia ancora di più, cercare di rendere gli studenti testamenti dell’orrore, farne a loro volta persone impegnate nel racconto e nell’operosità. Priebke e la sua visione del mondo non sono ancora sconfitti, sono latenti e operanti, l’odio del diverso, dell’altro, della sua cultura, il razzismo, la superiorità di alcuni su altri, tutti pensieri da sconfiggere che sono ancora vivi. Mi impegno fin da ora, e sono convinto che sia un impegno anche del mio Gruppo consiliare a cui appartengo, mi impegno a cercare insieme alla Presidenza del nostro Consiglio, che già si adopera tantissimo, forme nuove di cooperazione con altre città europee, a partire dalla rete delle città contro il razzismo e la xenofobia di cui Bologna fa parte e che vede la nostra città, o meglio ha visto la nostra città tra coloro che hanno contribuito a fondare quella rete di città. Quello che faremo non sarà mai abbastanza e ogni euro speso per farlo sarà un segno di costruzione dell’Europa vera e dei cittadini dal basso, contributo che Bologna ha il dovere di dare, lo dobbiamo a chi, anche nelle nostre terre, è morto per donarci la libertà.