30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Udienza conoscitiva sul programma e scopi della manifestazione
Intervista a Rolando Dondarini, ideatore della Festa internazionale della storia
Città "bene comune", nel nuovo regolamento la tutela del patrimonio culturaleRolando Dondarini in Aula
Bologna, città internazionaleRolando Dondarini interviene in Aula
Turismo, marketing urbano e UniversitàRolando Dondarini sul rapporto vitale tra Ateneo e musei cittadini
Il consigliere Rolando Dondarini, su proposta della Presidenza del Consiglio comunale, ha ricordato in apertura di seduta lo storico Jacques le Goff recentemente scomparso. Al termine, il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.
Di seguito il testo dell'intervento:
"Jacques Le Goff, probabilmente il più grande medievista di tutti i tempi, è scomparso martedì scorso all’età di 90 anni, lasciando un grande vuoto nella cultura europea. Esponente di spicco della scuola delle “Annales”, come Marc Bloch, Lucien Febvre e Fernand Braudel, ha promosso il dialogo delle discipline storiche con le altre scienze umane - la geografia, l’antropologia, la sociologia, l’economia - nel tentativo di pervenire a una storiografia il più possibile ‘globale’ che punti il suo obiettivo piuttosto che sulla sequenza degli eventi sui grandi processi evolutivi che caratterizzano lo svolgersi delle vicende umane, ma con una attenzione costante alla quotidianità, alla mentalità e alle percezioni delle persone e delle comunità che ci hanno preceduto.
La sua immensa produzione rispecchia pienamente questa impostazione con opere che hanno il pregio di proporre quadri articolati e vitali in cui all’utilizzo delle fonti storiche si abbina quello delle fonti letterarie e figurative. Peraltro sapeva trasporre le sue non comuni conoscenze nei dibattiti attuali, non sottraendosi nemmeno alle polemiche più roventi. Amava molto l’Italia che, finché la salute glielo consentì, visitò frequentemente e più volte manifestò la sua preoccupazione per le sue ricorrenti contraddizioni. Lo ascoltai per prima volta a Todi nel 1982 in uno dei tanti convegni scientifici nei quali era invitato per svolgerne le conclusioni. Come tanti ne fui subito affascinato perché riusciva con mirabili pennellate a dipingere affreschi capaci di dare nuova luce all’insieme degli interventi. Mi colpì anche per la disponibilità, l'attenzione e l'interesse che come, Braudel qualche tempo dopo, manifestò ad un giovane e sconosciuto studioso quale ero io allora.
Negli ultimi anni è stato costretto ad una quasi totale immobilità nel suo appartamento di Parigi, ma ciò non ha impedito che lo raggiungessero studiosi e giornalisti e che venisse interpellato da radio e televisioni. 'La storia è il faro dell’umanità che è nostro dovere studiare e diffondere', queste le parole che sintetizzano l’intervista che mi rilasciò l’8 ottobre del 2008 nella sua casa di Parigi. L’avevo raggiunto per consegnargli il prototipo del premio 'Il portico d’oro' che dal quel momento assunse il suo nome, legandolo per sempre a Bologna e alla sua Festa internazionale della Storia. In quel frangente suscitò il mio stupore ricordando le mie ricerche e dicendosi onorato di ricevere tale privilegio dalla più antica università del mondo occidentale.
Nei confronti di un mondo accademico troppo chiuso in dialoghi esclusivi tra esperti, perorava una storia accessibile a tutti, patrimonio universale e condiviso e attribuiva valore analogo alla ricerca e alla diffusione dei suoi risultati. Diceva: 'Non proporre ai giovani una conoscenza della storia che risalga ai periodi essenziali e lontani del passato, significa fare di questi giovani degli orfani del passato, e privarli dei mezzi per pensare correttamente il nostro mondo e per potervi agire bene'. Come è ben noto non tutti gli studiosi sanno divenire maestri; Le Goff fu un grande maestro per una miriade di scolari distribuiti in tutto il mondo. Raccogliere la sua eredità è un dovere per tutti; per Bologna è anche un grande onore. Quest'anno l'undicesima edizione della Festa internazionale della Storia gli sarà dedicata e porterà come titolo generale proprio quella funzione essenziale che attribuiva alla Storia, cioè 'il faro dell'umanità'.