30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Lunedì 27 febbraio 2017, il consigliere Francesco Errani è intervenuto ad inizio seduta in Consiglio comunale riguardo alle morti in carcere.
Di seguito il testo dell'intervento ed il comunicato stampa.
Sono numerosi i detenuti che tentano il suicidio e che vengono salvati dagli agenti di polizia penitenziaria o dai compagni di cella, senza che la cosa faccia troppo notizia. Venerdì nel carcere bolognese della Dozza un detenuto cinquantenne che si trovava nel reparto infermeria 'si è tolto la vita, impiccandosi all'interno della sua cella' ed è finito nelle statistiche di un dramma, al quale siamo purtroppo ormai abituati. Sono novecentotrentasette le persone che, dal 2000, si sono suicidate in carcere in Italia.
Questa morte pesa come una piuma nella coscienza collettiva e non basta certo a convincere i benpensanti che uno stato democratico ha il dovere di garantire condizioni di vita dignitose anche in un luogo di restrizione. Il carcere non dovrebbe infatti punire, ma rieducare. Per cercare di capire, non riesco a non prendere prima di tutto in considerazione la domanda: lasciar morire non è forse un modo, anche se non voluto e sicuramente più nascosto, di dare la morte? La Costituzione della Repubblica Italiana afferma il principio che la pena ha fini di recupero e di reinserimento sociale.
La situazione del sistema carcerario italiano, di fronte al sovraffollamento e al calo di risorse, è drammatica. All'interno della Casa Circondariale di Bologna, la capienza di 489 detenuti è abbondantemente superata dalle 760 presenze. Il personale di Polizia Penitenziaria è sempre meno (350 quando dovrebbero essere 550) e gli educatori in servizio sono solo 6 (invece che 11).
Il carcere non è extraterritoriale, è parte della città di Bologna. Il Comune di Bologna, durante lo scorso mandato, ha riattivato lo Sportello del cittadino dentro il carcere, ripristinato la figura dell’assistente sociale che garantisce il collegamento 'tra dentro e fuori', riattivato il Comitato Locale per l'esecuzione penale. L’esperienza del carcere deve proporsi come un tempo di riprogettazione di vita. Ci sono esperienze che confortano questa prospettiva: l'esperienza musicale del maestro Napolitano; il laboratorio sartoriale e quello per il trattamento di materiali elettronici; l'officina meccanica; la serra per la produzione agricola e oggi il nuovo caseificio, il progetto 'Non solo mimosa'.
Serve un impegno attivo delle istituzioni per ridurre il sovraffollamento e per assumere personale, e occorre che il carcere possa essere vissuto come dovere, ma anche come diritto di pagare per un’azione ingiusta commessa nei confronti della società, di cui si è però legittimamente ancora parte, e c’è la necessità che anche questa esperienza drammatica lasci intravedere una prospettiva, un futuro possibile.