30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
Simona Lembi sulla possibilità introdotta dalla legge contro i femminicidi
25 novembre 2014, Giornata internazionale contro la violenza sulle donneSimona Lembi in apertura del Consiglio straordinario
Pronto soccorso per vittime di violenze sessualiRaffaella Santi Casali e il centro di riferimento dell'ospedale Maggiore
Conseguenze del nuovo decreto sul femminicidio. Primo caso a BolognaSimona Lembi, presidente del Consiglio comunale, interviene in Aula
Risorse per interventi e progetti contro la violenza di genere nel Bilancio 2013Udienza conoscitiva del 12 giugno 2013
Un Bilancio attento alle iniziative a tutela delle donneMariaraffaella Ferri interviene sul Centro anti-violenza e presenta un odg
Videobox: XIII Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donneInterviene in Consiglio la presidente del consiglio comunale Simona Lembi.
Giornata contro la violenza sulle donneSeduta solenne del Consiglio comunale
Intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi sui dati che fotografano la preoccupante diffusione dei femminicidi:
É stato presentato a Roma venerdì scorso il nuovo rapporto ISTAT “la violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia”.
Si tratta di un rapporto molto atteso:
1) perché l'ultimo rapporto realizzato da ISTAT era del 2006 ed è utile per poter confrontare i dati di allora con quelli di oggi;
2) perché, lo ribadiamo da sempre, senza dati, è impossibile programmare politiche di contrasto a quel fenomeno.
La ricerca, che ha coinvolto un campione complessivo di 24.761 donne delle quali 3.717 di cittadinanza non italiana, presenta, come sempre, quanto ampio e diffuso sia questo fenomeno:
6.788.000 donne hanno subito violenza fisica o sessuale (il 31,5%)
4.353.000 donne hanno subito violenza fisica (il 20,22%)
4.520.000 donne hanno subito violenza sessuale (il 21%)
1.157.000 donne hanno subito stupri o tentati stupri
il restante (circa il 37%) sono minacce, spintonamenti, schiaffi, pugni, morsi, colpi.
Non entro nel dettaglio del nuovo rapporto ISTAT, anticipando su questo la richiesta di una udienza conoscitiva, chiedendo di udire anche Casa delle Donne per non subire violenza circa i dati raccolti nel 2014.
Mi preme tuttavia segnalare in Consiglio le tendenze di questa nuova fotografia:
1. le donne più a rischio di violenza sono le separate, le divorziate e quelle con problemi di salute o disabilità.
Sono maggiormente colpite le donne più istruite con diploma o con laurea e quelle che occupano posizioni professionali più elevate o che sono in cerca di occupazione.
Ha tra i 24 e i 44 anni la donna più a rischio di violenza (71%). Il messaggio è chiaro quindi: l'attacco è sempre verso chi cerca autonomia, cioè di praticare quel concetto di uguaglianza caro ai padri e alle madri costituenti.
2. Emerge con nettezza come la violenza assistita sia in crescita.
I figli che assistono alle violenze sono in crescita. Un dato preoccupante poiché, come è noto, i comportamenti che si apprendono da piccoli, come l'aria che respiriamo, è molto probabile che siano ripetuti in età adulta.
Infine sono percentualmente di più le straniere a subire violenza soprattutto fisica, stupri e tentati stupri.
Accanto a questi, che sono dati più che preoccupanti, ce ne sono alcuni che fanno ben sperare circa una inversione di tendenza:
a) diminuiscono le violenze fisiche sessuali e quella psicologica;
b) inoltre, sono in aumento tutti i dati di consapevolezza della gravità di questo fenomeno:
negli ultimi 5 anni la violenza più spesso è considerata un reato (dal 14,3% al 29,6%);
più spesso è denunciata alle forze dell'ordine (dal 6,7% all'11,8% per il partner);
più spesso è raccontata a qualcuno (dal 67,8% al 75,9%);
più spesso è supportata (sono raddoppiati i casi di donne che cercano aiuto presso servizi specializzati, prevalente,mente centri antiviolenza dal 2,4% al 4,9%);
Chi ha presentato il progetto (Il presidente dell'ISTAT Giorgio Alleva, Linda Laura Sabadini, direttore del dipartimento statistiche sociali e ambientali ISTAT, insieme con Giovanna Martelli consigliera del Premier in materia di pari opportunità) ha sostenuto, e io condivido pienamente, come questo sia:
espressione della maggiore capacità delle donne di prevenire e contrastare il fenomeno della violenza;
di una aumentata e diffusa informazione nella società;
di una maggiore attivazione sul campo delle associazioni e dei e servizi pubblici;
di un clima sociale di maggiore condanna della violenza dato anche dalle leggi che si sono susseguite.
Avere quindi leggi adeguate, servizi capaci di rispondere alla violenza subita e una cultura che è consapevole dei danni che la violenza contro le donne comporta per l'intera società, rimangono questioni centrali per affrontare e risolvere un fenomeno così radicato e diffuso.