30° Anniversario del Programma Erasmus, seduta del 10 luglio 2017
Delibere e odg collegato approvati in Consiglio comunale lunedì 3 luglio 2017
Approvata delibera per contributo straordinario. Seduta di lunedì 26 giugno 2017.
Delibere adottata dal Consiglio comunale, lunedì 19 giugno 2017.
approvata delibera di modifica
Seduta di Consiglio comunale del 5 giugno 2017
Seduta solenne del Consiglio comunale venerdì 16 maggio 2017
Illuminazione in blu e giallo del Palazzo del Podestà, Festa dell'Europa - 9 maggio 2017
Delibera approvata dal Consiglio comunale lunedì 8 maggio 2017.
Unanime adozione di odg dell'Ufficio di Presidenza in Consiglio comunale.
Minuto di silenzio del Consiglio comunale lunedì 10 aprile 2017
Unanime adozione ed immediata esecutività della delibera di Consiglio del 3 aprile 2017
Unanime approvazione in Consiglio comunale lunedì 3 aprile 2017
Ulteriori delibere approvate in Consiglio il 3 aprile 2017
Minuto di silenzio del Consiglio comunale
Delibere approvate lunedì 27 marzo 2017.
Seduta solenne del Consiglio comunale il 24 marzo 2017.
La consigliera comunale Simona Lembi è interventua ad inizio seduta in Consiglio, lunedì 30 gennaio 2017, in merito alla recente approvazione della Duma di una legge che declassa i maltrattamenti familiari da reati penali a sanzioni amministrative.
Di seguito il testo dell'intervento ed in allegato il comunicato stampa.
Ho appreso con molta preoccupazione e grande indignazione del fatto che il Parlamento russo abbia approvato in terza ed ultima lettura un disegno di legge per depenalizzare alcune forme di violenza domestica.
È stata definita “legge sugli schiaffi” e trasforma i provvedimenti previsti per un reato penale a semplici sanzioni amministrative nei casi di percosse che non infliggono danni fisici, di lesioni che non comportino cure ospedaliere e che non consentano a chi le subisce di chiedere un congedo dal lavoro.
In altre parole, se dai uno schiaffo (ma anche due!) a tua moglie, a tuo figlio, alla tua compagna, il massimo che ti possa capitare è di dover cambiare ad una sanzione amministrativa fino a 500 dollari oppure di prestare servizio in una comunità.
L'iter di questa nuova legge è stato seguito da numerose proteste di associazioni di donne e di attivisti per i diritti umani.
Amnesty International l'ha definita “un tentativo nauseante di banalizzare la violenza domestica”.
Mi verrà detto che non c'è nulla da temere qui perché si tratta qualcosa di molto distante da noi.
Geograficamente forse è così.
Nella forma forse è vero.
Ma nella sostanza non lo credo affatto.
Nella sostanza quel provvedimento parla anche a noi, a noi anche qui e ci dice che quando si discute di parità, di contrasto alle discriminazioni, di questioni che molto hanno a che fare con la libertà delle donne:
Spira un vento pesante nei confronti dei diritti e del contrasto alle discriminazioni su cui molti governi conservatori hanno scelto di soffiare di più.
A fine luglio l'allora vice premier del governo turco aveva affermato che una donna “dovrebbe conoscere la differenza tra pubblico e privato. E non dovrebbe ridere in pubblico”. Sempre in quel paese il Premier Erdogan ha detto più volte di non credere nella parità tra uomini e donne e si è espresso più volte nel tentativo di modificare in senso restrittivo la legge sull'interruttore volontaria di gravidanza.
Oggi il nuovo Presidente degli Stati Uniti ha cancellato i finanziamenti del Governo americano a tutte quelle organizzazioni non governative che fanno informazione sulla maternità consapevole, che offrono aiuto o consiglio sulle molte scelte di pianificazione familiare e di salute riproduttiva, nel caso in cui includano tra di esse l'interruzione di gravidanza.
Può darsi che per qualcuno sia un dettaglio come la foto che ritrae il Presidente nel gesto di firmare questo atto sia composta da soli uomini.
Per molti invece è l'immagine concreta di un vecchio adagio, quello per cui gli uomini decidono, legiferano, scelgono ancora sui corpi delle donne.
Certo da noi la situazione è molto diversa.
Il nostro parlamento ha votato la legge più recente sulla violenza, quella sul femminicidio; lo stesso ha sottoscritto la Convenzione; il governo ha presentato il Piano Nazionale Anti-Violenza; e per venire di più al contesto locale, la Regione ha una legge di parità con un piano regionale che prevede azioni di contrasto alla violenza; anche Bologna ha un accordo comunale e metropolitano.
Eppure non basta: la violenza non cessa, i dati raccontano ancora di molti, troppi reati, nella maggior parte dei casi che rimangono impuniti.
Per questo quanto accaduto a Mosca mi motiva ancora di più:
A monitorare le azioni di contrasto alla violenza, a sostenere quelle associazioni che le praticano,
a favorire quei finanziamenti pubblici che le rendono effettive.